La storia dei fratelli Frattasio, ideatori di ‘Mixed by Erry‘ “colosso” della pirateria in audiocassetta, non finisce di stupire; dopo aver scontato del tutto gli errori commessi ora sono loro ad accusare Amazon di aver utilizzato il loro marchio senza permesso: “Una sorta di Karma..”
La storia di Mixed by Erry
Enrico Frattasio ed i suoi fratelli erano giovani ragazzi di Forcella, cresciuti in quel quartiere negli anni in cui il contrabbando era “pane quotidiano”, ma il destino per loro aveva piani più grandi. Hanno tutti lavorato in un negozio di dischi del quartiere e tutti avevano, e hanno, una grande passione per la musica, più di tutti Enrico. Quest’ultimo infatti ascoltava qualsiasi genere musicale, una sorta di jukebox umano, e la sua cultura era ben nota nel quartiere.
Dopo poco il suo nome, e quello di Mixed by Erry fu noto nei quartieri limitrofi, fino a raggiungere tutta la Campania. Un business che girava attorno ad audiocassette remixate dallo stesso Enrico ed in quegli anni tutti volevano la playlist fatta da Erry. Enrico Frattasio, il dj tra i fratelli, racconta di essersi impegnato a creare sempre mix originali, cercava di sovrapporre canzoni apparentemente lontane. La sua fama fu tanta da conquistare l’intera penisola, gli affari continuavano e i soldi aumentavano c’è solo un “piccolo” problema nell’ascesa dei tre fratelli Frattasio: i diritti d’autore.
Le cassette infatti erano registrazioni di brani per i quali nessuno aveva mai dato il permesso di pubblicazione. Un business con numeri da capogiro che ha reso Mixed By Erry uno dei loghi più noti di quegli anni nonostante fosse illecito. I fratelli Frattasio hanno pagato per i loro errori, sia con pene detentive che pecuniarie.
Le accuse ad Amazon
Oggi i fratelli Frattasio però pare debbano interfacciarsi ancora con aule di tribunali e cause legali, questa volta però ad accusare sono loro. La storia di ‘Mixed by Erry‘ è stata infatti raccontata in un film in onda su Netflix. Dopo l’uscita del film si sono riaccesi i riflettori sulla particolare storia dei fratelli Frattasio.
Oggi i fratelli hanno però deciso si fare causa ad Amazon, il perché? L’utilizzo non autorizzato del loro marchio su alcune t-shirt in vendita sul colosso di Bezos. Come uno dei fratelli Frattasio spiega, sembra quasi una sorta di Karma che ritorna.
“Abbiamo avuto tanti problemi in passato e ora ci stiamo muovendo per tutelarci contro chi, senza autorizzazione, ha messo anche il nostro cognome sui prodotti che commercializza” dice uno dei fratelli. “Fosse stato un piccolo negozio, un ragazzo o un poveretto avremmo lasciato perdere, ci poteva anche stare, ma con Amazon è diverso. Se ce ne avessero parlato avremmo potuto magari accordarci. Così ci avremmo guadagnato anche noi. Ma così no: noi veniamo da disgrazie legate al nostro marchio, è come se si falsificassero Dolce e Gabbana e Armani“.
“Per noi è stato un fulmine a ciel sereno, la vendita di Amazon è andata avanti per mesi. Ora come si permette un colosso del genere di comportarsi così? È come se a loro fosse tutto concesso, perché un piccolo imprenditore non si sarebbe azzardato a fare una cosa del genere” spiega Erry.
A prevalere è la rabbia nei confronti di un potentissimo che si sente in diritto di saccheggiare il loro marchio senza conseguenze. I fratelli Frattasio stanno quindi valutando un ritorno in tribunale. Questa volta in panni diversi; dovranno decidere se conciliare o inaugurare la nuova, imprevista evoluzione della loro avventura che rischia di accendere l’attenzione internazionale.