Un incendio è divampato nella notte nella palazzina al civico 21 in via Palmentiello a Giugliano dove tra qualche giorno, a seguito della sottoscrizione dei contratti di locazione avvenuta nella giornata di ieri, avrebbero dovuto trovare case sei famiglie rom del campo di via Carrafiello. “Quanto accaduto è gravissimo e auspico che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda. Io sono alle mie ultime ore di mandato a Giugliano, ma auspico che le istituzioni continuino sul percorso di legalità e di integrazioni che abbiamo avviato in questi mesi. Voglio ricordare che la palazzina di via Palmentiello è stata concessa al Comune dall’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati con l’obbligo di assegnazione a famiglie rom, al fine della risoluzione dell’atavico problema dei campi”, dice all’Ansa il commissario prefettizio al Comune di Giugliano, Carmine Valente.
“Per cui, è da respingere con forza ogni tentativo di distorcere la realtà e di creare tensioni sociali sul territorio da parte di chi afferma, anche rivestendo funzioni pubbliche, che quell’immobile avrebbe potuto avere differente destinazione”, aggiunge Valente. In corso indagini per individuare i responsabili di quanto accaduto e sulla natura del rogo. Sul posto stamattina c’erano i carabinieri della Compagnia di Giugliano e gli agenti della polizia municipale. Utilizzate due auto nei garage come ariete, che poi sono state date alle fiamme. Il fumo nero ha invaso la palazzina ed inoltre sarebbero state forzate anche le finestre e porte che erano state saldate mesi fa quando l’immobile è stato consegnato.
LE INDAGINI IN CORSO
Poche ore dopo la notizia dell’assegnazione alle case ai rom, scatta la ritorsione con l’incendio delle abitazioni di via Palmentiello, beni confiscati alla camorra. Le case erano state ad alcune famiglie del campo rom di via Carrafiello, i nomadi erano pronti a trasferirsi ma stanotte qualcuno ha danneggiate le abitazioni con un incendio. Danneggiata una facciata principale, il garage e due automobili lì parcheggiate sono state trovate totalmente carbonizzate. Ora i rom hanno paura, anche perché pare che c’era anche stato un errore di consegna delle chiavi.
Il progetto
Una sistemazione abitativa dignitosa, resa possibile dal progetto Abramo, avviato qualche anno fa e che ha avuto un nuovo impulso negli ultimi mesi grazie al sostegno del prefetto di Napoli Michele di Bari e alla collaborazione del commissario prefettizio di Giugliano, Carmine Valente, che presto lascerà il suo incarico non appena si insedierà il neo eletto sindaco Diego D’Alterio.
Spetterà dunque proprio a quest’ultimo far fronte «all’intimidazione» rivolta ai rom di via Carrafiello. E trovare l’ennesima soluzione.
Si avvia a soluzione la vicenda della sistemazione dei Rom a Giugliano. Le prime sei famiglie che per anni hanno vissuto nel campo di via Carrafiello e poi spostare da qualche settimana in un accampamento di fortuna poco lontano troveranno casa in una palazzina di va Palmentiello, che è un bene confiscato. Quaranta persone, tutte legate da vincoli di parentela, avranno finalmente un sistemazione degna. Questa mattina sono sottoscritti i contratti di locazione: ad apporre la firma, per il Comune di Giugliano è stato il dirigente dei Servizi sociali, Michele Ippolito.
Il trasferimento negli alloggi delle famiglie rom era stato previsto dal progetto Abramo, avviato qualche anno fa e che ha avuto un nuovo impulso negli ultimi mesi grazie al sostegno della Prefettura di Napoli. Un importante step del progetto, dunque, che è stato concluso dal commissario prefettizio di Giugliano, Carmine Valente, che lascerà il suo incarico non appena (tra qualche giorno) si insedierà il neo eletto sindaco, Diego D’Alterio.
Non è stato trascurabile l’apporto del terzo settore e nello specifico dell’associazione 21 luglio che ha svolto una intensa attività di mediazione con la comunità rom.
L’assegnazione delle case è avvenuta sulla base di una specifica graduatoria che è stata stilata tenendo conto di diversi requisiti. La comunità rom a Giugliano: la maggior parte dei componenti è nata nella cittadina a nord di Napoli.
Altri venti rom, invece, si sposteranno verso l’Emilia Romagna.
In questo modo la baraccapoli, allestita non lontano dalla Circumvallazione esterna, continua a svuotarsi.