Per Giuseppe Pietro Maisto Sindaco di Giugliano scende in campo Stefano Caldoro.
Il candidato governatore del centrodestra questo pomeriggio ha fatto visita al comitato elettorale di Maisto in via Pigna. Caldoro e Maisto sono legati da una grande amicizia, oltre che da un duraturo rapporto politico. Maisto è stato, infatti, consigliere regionale con Caldoro Presidente. Il rapporto tra i due non si è però esaurito con la fine della consiliatura nel 2015. Oggi Maisto é ancora al fianco di Caldoro, e viceversa, con l’obiettivo che l’idillio personale possa trasformarsi in una sinergia politica. L’aiuto della Regione, dunque, per risolvere quelle problematiche che da tempo affliggono Giugliano. Proprio questo è stato uno dei temi affrontato con i due candidati intervistati questo pomeriggio da InterNapoli.it.
Ancora una volta sarà Caldoro-De Luca, come si appresta ad affrontare la campagna elettorale?
«Non la vedo come una questione personale. Bisogna lavorare per i cittadini e sapere cosa vuoi fare. Questa è la differenza. Oggi abbiamo un Presidente che ha preso in giro i giuglianesi dicendo “via le eco balle”, e invece stanno ancora tutte lì. Anche l’ospedale non è stato realizzato. Gli unici investimenti che ha avuto Giugliano sono quelli che elaborammo noi nei cinque anni precedenti – afferma Stefano Caldoro -, perché di fatto le uniche opere pubbliche in città sono quelle del ‘+Europa’, che è un programma antecedente all’attuale amministrazione e all’attuale presidente della Regione. In cinque anni quindi il nulla sia della Regione, sia di chi ha amministrato Giugliano».
Lei, Caldoro, faceva riferimento alla questione Ecoballe, un fallimento sotto gli occhi di tutti negli ultimi cinque anni di Governo regionale, a cui si è aggiunto anche il poco collante con l’amministrazione del Comune di Giugliano. Qualora doveste vincere le rispettive elezioni, vista la vostra sinergia, da dove pensate di partire per Giugliano con il sostegno della Campania?
«Intanto la candidatura Maisto è seria, di fiducia e di cambiamento. Perché non vive di politica, bensì del suo mestiere. Si vuole sacrificare e dare una mano ai cittadini. E’ una candidatura positiva in questo senso. Non di chi vuole mantenere una poltrona ma di chi vuole lavorare per gli altri. In secondo luogo – continua il candidato alla presidenza della Regione -, c’è la coalizione unita del centrodestra. E’ un valore. Dall’altra parte c’è la sinistra che sembra divisa, e che fiducia possiamo dare a chi non si mette d’accordo neanche tra di loro? Anche noi discutiamo, ma la coalizione è molto compatta. Dall’altro lato c’è una sinistra lacerata, dove non capiamo il punto sul quale vanno d’accordo, se non quello della divisione del potere. E un De Luca che sembra un po’ diviso sul suo vecchio amico, sindaco attuale, mentre politicamente dovrebbe stare con il candidato del partito democratico».
Nelle ultime settimane l’effetto Covid che aveva caratterizzato De Luca negli ultimi mesi di consigliatura sembra svanito. Il Governatore, nelle ultime settimane, sta perdendo quota. Tantissimi gli indecisi, tanti chi difficilmente vorrà recarsi alle urne. Come pensa di convincerli Stefano Caldoro?
«Qualcuno aveva venduto qualcosa che non aveva dato. Oggi purtroppo a causa della scellerata gestione della Regione, in Campania registriamo dei picchi di contagio tra i più alti d’Italia. Questo vuol dire che tutto quello che ci avevano raccontato erano tutte frottole, vuole dire che la situazione non è sotto controllo. Io sono venuto dall’Aeroporto di Capodichino per vedere cosa sta avvenendo. Lì c’è la totale assenza di prevenzione da parte della Regione Campania. A Roma come a Milano stanno pensando di fare i test rapidi per chi rientra, di fare i controlli. Mentre noi siamo completamente assenti, nessuno pensa a nulla. L’Aeroporto di Capodichino è lasciato alla gestione solo interna, quindi ti fanno il termo-scanner, delle piccole cose che è abituato a fare chi gestisce strutture di servizio, ma la Regione che dovrebbe mettere la sanità a disposizione dei rientri e fare i controlli lì, per capire se c’è qualcuno che viene da fuori e immediatamente tracciarlo, lo si lascia tranquillamente camminare. Si chiude in casa un giovane che viene da fuori, non si sa in attesa di cosa. Mentre la sanità pubblica dovrebbe fare i controlli appena qualcuno rientra. Sono andato a controllare e devo dire che c’è una grande lamentela anche dei lavoratori di Capodichino – conclude Caldoro – che dicono di essere completamente abbandonati a loro stessi e non sanno cosa fare. Ecco, questa è la fotografia di chi ha raccontato solo frottole in tutti questi mesi in cui raccontava ci fosse uno sceriffo che risolveva i problemi. Abbiamo visto che non ha risolto proprio nulla».
Giuseppe Pietro Maisto, si entra nel vivo una campagna elettorale che la vedrà impegnato spalla a spalla con Stefano Caldoro, per Giugliano e per la Campania. Un appello ai cittadini di Giugliano?
«Bisogna essere attenti nel momento del voto, non bisogna svenderlo al primo che passa o all’amico che ce lo chiede. Affrontiamo quelli che sono i temi, parliamo di quello che vogliamo fare, della città che vogliamo, delle cose che vanno fatte. Giugliano conta 130mila abitanti, qualcuno non lo ha capito. E’ giusto oggi ripartire da quelle che sono le aspettative e i programmi della città – dichiara il candidato sindaco di Giugliano Giuseppe Pietro Maisto – . Ci credo, ci ho messo la faccia. Il presidente Caldoro ci darà una mano, perché sono sicuro che subito dopo le elezioni da Presidente della Regione sarà qui a Giugliano con noi ad affrontare i temi che vanno avanti da troppi anni. Noi li dobbiamo affrontare. Abbiamo dei programmi credibili, e settimana prossima presenteremo quello che è il programma dell’intera coalizione che è quello che a noi più preme, perché non sarà il programma della singola persona, ma di tanti amici che hanno ritenuto opportuno dare un contributo conoscendo quelli che sono i problemi di Giugliano».
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