Il principe diventa re nel pomeriggio di Parigi: con il ritiro di Novak Djokovic dal Roland Garros, Jannik Sinner è (ufficialmente da lunedì) il nuovo numero uno della classifica ATP. Una scalata da record cominciata dal torneo indoor di Montpellier che Jannik affrontò da numero 17 del mondo: era il 12 febbraio 2023 quando l’azzurro vinse quel titolo da testa di serie numero 2, in finale contro Maxime Cressy. Da quel giorno una scalata impressionante fino alla vetta del mondo. Dopo la vittoria di oggi ai quarti del Roland Garros contro Dimitrov, venerdì Sinner affronterà uno tra Alcaraz e Tsitsipas nella prima semifinale della sua storia in terra francese.
Le prime dichiarazioni di Sinner da numero uno al mondo
Il commento sulla partita contro Dimitrov – “Dimitrov è un avversario di talento, è difficile affrontarlo ma l’atmosfera di oggi mi ha aiutato. Oggi la mia performance è stata molto solida, ho avuto una piccola pausa di rendimento ma mi sono ripreso. Sono molto contento della vittoria”.
Standing ovation del pubblico quando gli annunciano che da lunedì sarà il numero uno al mondo – “Cosa posso dire, innanzitutto è il sogno di tutti diventare numeri uno al mondo ma al contempi vedere Novak che da forfait è un dispiacere. Gli auguro di tornare presto. Io sono contento di essere in semifinale e cercherò di giocare il mio miglior tennis. Grazie al mio team e a tutti voi che rendere possibile tutto questo. È un momento speciale per me e sono contendo di condividerlo con tutti voi che mi sostenete, anche dall’Italia. Vedremo venerdì cosa riuscirò a fare”.
La carriera di Jannik Sinner
Dagli sci alla racchetta
Jannik Sinner è nato a San Candido i provincia di Bolzano e come in tanti da quelle parti è cresciuto con il pallino della neve, tant’è che la sua avventura nel mondo dello sport comincia dallo sci, a cui si dedicherà con buon risultati fino all’età di 13 anni.
Troppo forte la passione per il tennis, al punto da dedicarsi soltanto ala racchetta e mettendo definitivamente da parte gli sci a soli 14 anni, quando esordisce nel professionismo con le prime conquiste a livello Futures e Challenger.
L’anno della svolta
Il 2019 è l’anno della svolta: con la wild card che permette a Jannick Sinner di gareggiare agli Internazionali d’Italia e conquistare la prima vittoria in un Masters 1000 e successivamente conquistare un posto nel tabellone principale degli US Open. Il 2019 può essere considerato un anno da cerchiare per l’altoatesino che si chiude con la vittoria alle Next Gen ATP Finals.
L’ingresso nei top 50
L’anno seguente entra (senza più uscirvi) nella top 100 del ranking ATP, chiudendo il 2020 tra i primi 50 tennisti al mondo e vicendo a Sofia il suo primo titolo ATP (250), in finale contro Vasek Pospisil. Nel 2021 arrivano altri 3 titoli (Washington, ancora Sofia e Anversa), e l’amarezza della finale del Masters 1000 di Miami persa contro Hurkacz.
Un biennio a due facce
Il 2022 è invece l’annus horribilis per Jannik Sinner con il covid, problemi al ginocchio, all’anca e alla caviglia, che ne pregiudicano le performance. Si rifà con gli interessi nel 2023 con la vittoria al 250 di Montpellier e le finali a Rotterdam e Miami, prima di toccare il punto fino a quel momento più alto della carriera con la semifinale di Wimbledon, dove si arrende soltanto al solito Novak Djokovic. Ad agosto arriva la vittoria nel Masters 1000 a Toronto, battendo Alex de Minaur con un netto 6-4, 6-1.
Poi le due vittorie contro Medvedev a Pechino e Vienna che gli valgono altrettanti titoli, fino all’ATP Finals di Torino con la finale persa contro Djokovic con un doppio 6-3. Sembrava dover finire con l’amaro in bocca l’anno ed invece il dolce era proprio nella coda. Jannik Sinner fa la storia conquistando da assoluto protagonista la Davis con l’Italia insieme ad Arnaldi, Sonego, Musetti e Bolelli.
Il primo Grande Slam, il torneo di Rotterdam e il trionfo a Miami
In una partita che rimarrà scolpita nella memoria degli amanti del tennis, il 28 gennaio 2024 Jannik Sinner ha fatto irruzione nella storia degli Australian Open con una vittoria epica in finale contro Medvedev.
Meno di un mese dopo, il 18 febbraio, alza al cielo anche la coppa dell’Atp 500 di Rotterdam, prima di trionfare, il 31 marzo scorso, nell’Atp 1000 di Miami.
Djokovic si ritira: le condizioni del tennista serbo
Il ritiro di Djokovic è stato causato da una una lacerazione al menisco mediale del ginocchio destro rilevata durante una risonanza magnetica, come hanno annunciato gli organizzatori. Il serbo si era infortunato ieri nel secondo set del suo incontro di ottavi di finale contro Francisco Cerundolo. Il serbo aveva poi concluso la partita, vincendo al quinto set, ma non potrà essere in campo per l’incontro dei quarti di finale. A rischio la sua partecipazione al torneo di Wimbledon, in programma tra poco meno di un mese: nelle prossime ore verranno fatte ulteriori valutazioni per vedere se dovrà sottoporsi a un’operazione.