IL SINDACO E IL BOSS DI CAMORRA
Cinque anni di reclusione sono stati inflitti a Moreno Pasqual, poliziotto amico del boss che è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver fornito informazioni riservate al clan.
FAVOREGGIAMENTO ALLA CAMORRA
Di favoreggiamento era accusata all’avvocatessa Annamaria Marin, già presidente della Camera Penale di Venezia, per aver rivelato notizie riservate a Donadio, di cui era il difensore nel 2009. I pubblici ministeri avevano chiesto una pena di due anni, ma la condanna è di 8 mesi perché il legale è stato ritenuto colpevole solo di un episodio di favoreggiamento, con l’aggravante mafiosa. Assolta, invece, per gli altri episodi contestati, mentre è andata in prescrizione un’accusa risalente al 2002.
LE ALTRE CONDANNE
L’imprenditore Christan Sgnaolin di San Donà di Piave è stato condannato a 5 anni e 10 mesi. Il pentito Girolamo Arena a 6 anni, Antonio Puoti (nipote di Donadio) a 6 anni e 6 mesi. Le pene più severe hanno riguardato Antonio Basile (12 anni di reclusione), Nunzio Confuorto (9 anni e 6 mesi), Antonio Cugno (8 anni e 6 mesi), Giacomo Fabozzi (10 anni) e Tommaso Napoletano (9 anni).
Il procuratore Bruno Cherchi commenta la sentenza: “L’impianto dell’accusa è stato recepito nel suo complesso. Ritenuto credibile e supportato da elementi di prova”. L’inchiesta ricostruisce l’attività del clan Donadio che secondo gli investigatori è affiliato ai Casalesi. Oltre all’associazione mafiosa contestata ai principali imputati, ci sono reati di contorno come estorsione, usura e altri reati fiscali.