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Approvata la Manovra di Bilancio 2025: dal bonus “nuove nascite” ai ritocchi su pensioni e stipendi, le novità

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Approvato dal Quirinale il testo della Manovra di Bilancio per il 2025. Consegnato alla Camera, il testo si compone di 144 articoli che comprendono le misure fiscali, come il taglio del cuneo e il riordino delle detrazioni, le norme sulle pensioni e quelle sulla revisione della spesa.

Ma questo disegno di legge si concentra maggiormente sul sostegno della famiglia, con un pacchetto di misure che punta ad incentivare la natalità e a contribuire alle spese ad essa connesse. Tra le novità più importanti spicca, infatti, il ritorno del bonus per le nuove nascite, un contributo una tantum di mille euro “per ogni figlio nato o adottato dal 1° gennaio 2025”, erogato il mese successivo alla nascita o adozione.

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Approvata la Manovra di Bilancio 2025: ritorna il bonus “nuove nascite” e la novità sul bonus “nido”

Ma andiamo a scoprire nel dettaglio in cosa consistono i bonus “nuove nascite” e “nido”. Il bonus “nuove nascite”, previsto dall’articolo 31 della manovra, è destinato ai nuclei familiari con ISEE non superiore a 40.000 euro. Il governo ha stanziato 330 milioni di euro per il 2025 e 360 milioni dal 2026 in poi. In caso di spesa superiore al previsto, l’importo del bonus e la soglia ISEE saranno rivisti tramite decreto. L’erogazione, gestita dall’INPS, avverrà su domanda e non sarà automatica.

Per quanto riguarda i requisiti di cittadinanza, il bonus è destinato ai figli di cittadini italiani o di Stati membri dell’UE, o loro familiari con diritto di soggiorno, nonché a cittadini extra-UE con permesso di soggiorno di lungo periodo o permesso di lavoro/ricerca superiore a sei mesi, residenti in Italia.

Un’altra misura significativa riguarda il bonus nido, che viene rafforzato eliminando il requisito di avere un altro figlio minore di 10 anni per accedere alla maggiorazione di 2.100 euro (per un totale di 3.600 euro) per nuclei con ISEE inferiore a 40.000 euro. La copertura finanziaria prevista è di 97 milioni di euro per il 2025, 131 milioni per il 2026 e fino a 200 milioni a partire dal 2029.

La manovra prevede inoltre un mese aggiuntivo di congedo parentale all’80% dello stipendio fino al sesto anno di vita del bambino, con una spesa massima di 300 milioni di euro annui. È previsto anche un esonero contributivo parziale per le lavoratrici dipendenti (escluso il settore domestico) e autonome che rispettano determinati requisiti di reddito e numero di figli.

Infine, la Legge di Bilancio apporta una modifica parziale al calcolo dell’ISEE, escludendo le erogazioni dell’assegno unico universale per la richiesta del bonus nascita e del bonus nido. La modifica, che costa 5 milioni di euro, mira a risolvere il problema che aveva escluso molti percettori dell’assegno unico da altre agevolazioni a causa dell’aumento dell’ISEE.

In arrivo anche gli aumenti su pensioni e stipendi

Ma le novità non si fermano qui. Sono infatti previsti anche ritocchi sugli stipendi e sulle pensioni minime, con i lavoratori che beneficeranno degli effetti del taglio del cuneo fiscale, reso strutturale. Ecco tutto quello che occorre sapere.

  • Per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo nel 2025 ci sarà un incremento del 2,2% e dell’1,3% nel 2026. Quest’anno scadeva l’aumento del 2,7% previsto con la legge di Bilancio per il 2024. Le pensioni arriveranno a 617,9 euro dai 614,77 attuali perché la base di calcolo è quella precedente all’aumento del 2,7% dato l’anno scorso maggiorata con il recupero dell’inflazione pari all’1%.
  • Sempre sul fronte pensionistico, nella Manovra dovrebbe essere inclusa anche la possibilità di usare i fondi integrativi alimentati con il Tfr per consentire di andare in pensione a coloro che non hanno raggiunto l’importo dell’assegno sociale con il sistema contributivo. Si potrà così andare in pensione di vecchiaia a 67 anni. Sembra però tramontata – per l’opposizione della Ragioneria – la possibilità di usare il Tfr versato nei fondi pensione per anticipare la pensione a 64 anni, raggiungendo un assegno pensionistico pari ad almeno tre volte l’assegno sociale.
  • Ci saranno comunque incentivi fiscali per chi deciderà di restare al lavoro pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata con Quota 103 e chiederà di avere in busta paga la quota di contributi a carico del dipendente (il 9,19%) avendo l’assegno pensionistico che terrà conto di quanto non versato.
  • Capitolo stipendi e lavoro dipendente. L’ampliamento del taglio del cuneo fiscale è accompagnato dall’aumento dei fringe benefits per i nuovi assunti che accettano di trasferire la loro residenza oltre i 100 chilometri. Si tenta così di far aumentare la mobilità del lavoro. Per loro, ha annunciato il ministro Giorgetti, il bonus fiscale arriverà fino a 5mila euro.
  • Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisione delle detrazioni prevista dalla manovra. “Sono escluse dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese – si legge nel testo – le spese sanitarie detraibili” così come “sono esclusi gli oneri sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024”. Inoltre “a fini del presente articolo il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale”.
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Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.
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