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lunedì, Maggio 6, 2024
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Lettere in carcere per ‘salvarsi’, il boss Ciccarelli inguaiato dal pentito

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Un piano ben congegnato. Che doveva servire al boss del Parco Verde Antonio Ciccarelli per evitare condanne. È quello raccontato nei suoi ultimi verbali dal pentito Mariano Vasapollo che ha raccontato ai magistrati di una lettera ricevuta in carcere in cui Ciccarelli chiedeva al suo ex sodale di avviare una falsa collaborazione. Tutto al solo scopo di spingere Vasapollo a scagionarlo in merito al coinvolgimento dello stesso Ciccarelli negli omicidi di Gennaro Amaro e Emilio Solimene. Delitti in cui Ciccarelli è indicato come mandante. A spiegarlo ai magistrati lo stesso Vasapollo:

”Quando io stavo in carcere a Viterbo, agli inizi di settembre 2022 fui chiamato dal magazzino casellario del carcere perché dovevo ritirare un paio di scarpe; l’assistente del magazzino mi disse che c’era una lettera per me, mi fece firmare, e me la consegnò. Questa lettera l’ho portata con me e la voglio consegnare all’autorità giudiziaria. Preciso che si tratta diuna busta gialla sulla quale è indicata, come mittente, mia sorella Vasapollo Rossana, della quale è indicato un indirizzo che reputo falso. Mi sembrò strano, dunque, ricevere questa lettera.

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Aperta la busta in cella, vidi che nella busta vi era una lettera scritta con il po.
Mi sono reso conto subito che a scriverla è stato Ciccarelli Antonio. Infatti nella missiva si parla dell’omicidio di Amaro Gennaro di cui io sono stato l’esecutore materiale e lui, come già rappresentato da me, è stato il mandante. In questa lettera Ciccarelli mi chiede di intraprendere una falsa collaborazione con la giustizia, ovverodi scagionarlo inmerito agli omicidi Amato e Solimene, per iquali è stato il mandante.

In particolare mi scrive che, se io lo avessi discolpato, avrebbe pensato lui a me e al mio mantenimento, facendomi avere una somma dai 5ai 10.000 euro al mese, somma chesarebbe arrivata allamia compagna.vIn poche parole lui vuole che io racconti a voi che Masi Gennaro ha ammazzato Solimene Emilio perché quest’ultimo dava fastidio alla compagna di Masi Gennaro, prima che Masi iniziasse a collaborare con la giustizia”.

Secondo Vasapollo Ciccarelli voleva spingerlo a dichiarare che l’uccisione di Solimene era stata una inizativa esclusiva sua e di Masi: “Questo non è assolutamente vero, dal momento che, come già ho rappresentato in precedenti interrogatori, Ciccarelli è il mandante di entrambi gli omicidi”. Lettere cui Vasapollo. Non rispose mai ma che adesso possono essere pubblicate in esclusiva su InterNapoli.

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