Un duro colpo all’inchiesta sugli affari del clan Contini. A sferrarlo il tribunale di Riesame di Napoli (XII sezione) che ha rigettato l’appello con cui il pubblico ministero aveva impugnato la precedente decisione del gip che aveva escluso per Luca Esposito, genero del boss Patrizio Bosti, la sussistenza di gravità indiziaria in ordine all’associazione camorristica e la sua intraneità al clan.
Decisiva la linea scelta dai suoi legali, gli avvocati Nicola Pomponio e Annamaria Ziccardi. Secondo l’accusa Esposito avrebbe fatto parte del gruppo incaricato di reinvestire i beni de clan: lo scorso luglio furono eseguite quattro ordinanze di custodia in carcere per 4 esponenti del sodalizio criminale dei Contini.
Disposto anche il sequestro di ingenti somme di denaro, orologi di lusso e preziosi, per un valore stimato di oltre 10 milioni di euro. In quella occasione, all’interno di una delle abitazioni perquisite dalle forze dell’ordine, fu rinvenuto, all’interno di un caveau murato, un vero e proprio tesoretto. Più di 4 milioni di euro in denaro contante e circa 6 milioni di euro in orologi preziosi e gioielli.