Aveva il Coronavirus ed è stato curato con un po’ di sciroppo. Nessuno dei medici si è preso la briga di applicare la procedura anti-Covid e fargli un tampone. E’ questa l’incredibile storia di Luigi Starita, morto al Loreto Mare dopo 22 giorni di agonia.
Cittadino di Piano di Sorrento, a Luigi Starita non era stata presa in considerazione l’ipotesi Coronavirus. La diagnosi è arrivata infatti post mortem, con un tampone effettuato 4 ore dopo il decesso. Grave l’inadempienza dell’ospedale tanto che, la famiglia di Luigi Starita, ha chiesto e ottenuto l’apertura di un’inchiesta. La Procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche, sia al Loreto Mare sia nell’ospedale di Piano di Sorrento, dove il paziente è stato curato.
Luigi Starita aveva tutti i sintomi del Coronavirus.
Tutti i sintomi riconducibili al Coronavirus quelli di Luigi Starita. Tosse secca, febbre alta e difficoltà respiratorie. Il medico di famiglia, però, aveva voluto tranquillizzare la famiglia. Per lui infatti, non c’erano malati Covid a Piano di Sorrento e così, senza le cure adeguate, il 14 marzo la situazione precipita. A raccontare la vicenda al quotidiano ‘Il Mattino’ è stata Viviana Starita, la figlia “Mio padre godeva di ottime condizioni di salute, è morto perché non è stato curato“.
Curato con lo sciroppo
Il medico di famiglia gli aveva prescritto, per telefono, Rocefin e Bentelan. Niente tampone, dunque. A quel punto la famiglia avvisa la guardia medica. Poco dopo due sanitari giungono presso l’abitazione ed emettono la loro diagnosi: bronchite. E’ così, Luigi, viene curato con del semplice sciroppo.
Il 19 marzo poi, la situazione precipita ulteriormente. La famiglia chiama l’ambulanza con i sanitari che, come riportato dalla figlia Viviana, non scendono neanche dal mezzo, limitandosi a chiedere alla donna di andare ad acquistare una bombola di ossigeno. Appurato che neanche l’ossigeno fosse efficace, finalmente arriva l’ambulanza che preleva Luigi Starita e lo porta all’ospedale Cotugno. Il 24 marzo il trasferimento al Loreto mare, dove l’uomo arriva in gravissime condizioni. Il 30 marzo, poi, il tragico decesso.