La conferma è arrivata direttamente dai carabinieri del Ris: le ossa ritrovate in un sacco bianco lo scorso 5 aprile in una zona di campagna in via del Re ad Arzano sono di Antonino D’Andò, uomo di fiducia della famiglia criminale Amato vittima di lupara bianca nel febbraio del 2011. A riportarlo giustizianews24.it.
Gli esiti degli accertamenti disposti dalla procura (pm antimafia Maurizio De Marco e Vincenza Marra) confermano così la veridicità delle informazioni fornite alla Dda dalle quattro persone del gruppo criminale Pagano imputate per la morte di Antonino D’Andò: sono stati infatti Emanuele Baiano, Mario Ferraiuolo, Giosuè Belgiorno e Ciro Scognamiglio a indicare alla procura il luogo in cui seppellirono D’Andò dopo averlo ammazzato. Furono loro (tutti appartenenti alla fazione Pagano) a far sparire il corpo di D’Andò; gli stessi che ammisero un mese e mezzo fa i rispettivi addebiti spiegando ai pubblici ministeri Marra e De Marco di essere in grado di far trovare il corpo che sarebbe stato interrato in una campagna dell’hinterland vicino Arzano.