Il duplice omicidio a Miano ha dato nuovi elementi alle indagini della Dda di Napoli nei confronti dei gruppi che avrebbero ereditato il potere criminale dal clan Lo Russo. Alla famiglia dei Capitoni sarebbero subentrati gli affiliati delle fazione di Ngopp Miano, guidata dalle famiglie Pecorelli-Catone, e di Abbasc Miano comandata dagli Scognamiglio in passato legati ad un importante ras dei Lo Russo . Nell’inchiesta del giugno 2024 il gip Tribunale emise un’ordinanza di custodia cautelare, richiesta dalla Dda partenopea, contro la mala dell’area nord di Napoli.
In quell’indagine Emmanuele Palmieri, ex affiliato agli Scognamiglio, ha fatto importanti rivelazioni sulle tensioni tra le due fazioni. Nell’interrogatorio il pentito ha riconosciuto Francesco Abenante, detto Franchelotto, e avrebbe fornito diversi dettagli sull’indagato, già nel gennaio del 2022, in merito al suo legame con Antonio Avolio, fratello di Salvatore: “Franchelotto stava con il gruppo dei Pecorelli“.
In quell’indagine Abenante venne accusato di estorsione aggravata. Il 34enne, secondo la Procura di Napoli, si sarebbe recato a ritirare un’estorsione rata in un bar situato in via Roma verso Scampia.
Riesplode la faida tra gli eredi del clan Lo Russo
Per anni c’è stata una tregua tra le due fazioni frutto delle inchieste che hanno sgominato i gruppi Scognamiglio e i Pecorelli-Catone, poi la sera del 4 febbraio del 2025 il un duplice omicidio in via Janfolla ha riacceso le tensioni. I killer sono entrati in azione uccidendo Salvatore Avolio, fratello di Antonio, e Francesco Abenante.
Riesplode la faida tra gli eredi del clan Lo Russo, 8 omicidi in oltre 4 anni