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Minacciavano di scannare le vittime, arrestati 5 usurai legati ai Gionta

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Minacce, violenze e intimidazioni per ottenere il pagamento gli interessi usurari e le rate del racket: così il gruppo imponeva la loro legge tra titolari di ditte e di negozi a Torre Annunziata. Gli agenti di polizia hanno dato esecuzione, all’alba, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

Minacce contro le vittime

Sono le persone coinvolte, tutte accusate a vario titolo di usura, estorsione e tentata rapina, reati aggravati dal metodo mafioso. Nel corso dell’attività investigativa, condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli e del commissariato di Torre Annunziata, sarebbe emerso in particolare un rapporto di tipo usurario ai danni delle vittime.

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Il ricorso a violenze fisiche poste nei confronti delle stesse per ottenere il pagamento degli interessi usurari. Il tentativo di rapina del telefono cellulare nei confronti di una delle vittime. Stando a quanto accertato dagli inquirenti, le persone finite nel giro di usura gestito dai soggetti coinvolti nell’indagine, avrebbero vissuto in uno stato di terrore, avendo gli autori dei reati manifestato la loro appartenenza al clan Gionta.

I nomi degli arrestati

Puntavano un coltello alla gola delle vittime, molte le donne, dicendo loro che le avrebbe ‘scannate’ e ‘sparate’ se non avessero restituito gli interessi di un prestito concesso a tassi esorbitanti. L’arresto emesso dal gip di Napoli Nicola Marrone su richiesta dell’ufficio inquirente coordinato dal procuratore Nicola Gratteri riguarda il 59enne Salvatore Ferraro, detto ‘o capitano, il 32enne Giuseppe Ferraro, il 56enne Anna Bove, il 58enne Filomena Bove e il 38enne Andrea Gallo.

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Redazione Internapoli
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