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giovedì, Marzo 28, 2024
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Muore d’infarto nel parco del Policlinico: “Nessun ritardo, ma un fraintendimento sulla posizione”

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Ha creato non poco scalpore la notizia del decesso di una persona, a seguito di un infarto, all’interno del parco del Policlinico. La polemica sarebbe sorta in seguito alla denuncia del deputato dell’Alleanza Veredi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che avrebbe evidenziato lunghissimi tempi d’attesa dei soccorsi. Tuttavia, nel giro di poche ore, sono emerse ulteriori versioni della vicenda, che hanno smentito quella di Borrelli. Rendendo, ad ogni modo, la storia ancora più intricata.

Secondo le ricostruzioni, una persona si sarebbe sentita male all’interno dei viali del Policlinico Federico II. I testimoni avrebbero a quel punto chiamato il 118, che però avrebbe frainteso le informazioni. Alla fine l’uomo sarebbe stato prelevato da un mezzo di soccorso “fantasma”, la cui provenienza era inizialmente ignota. Si scoprirà solo dopo che era una ambulanza interna dell’azienda ospedaliera. L’uomo, purtroppo, muore in Rianimazione. Vicenda al centro di una indagine interna dell’ospedale collinare per un presunto ritardo nei soccorsi, e che diventa sempre più dettagliata (seppur preservando degli aspetti da approfondire) col passare delle ore.

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L’episodio risale a ieri mattina. Il ritardo era stato denunciato dal deputato Francesco Emilio Borrelli, oggi l’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate” ha spiegato il particolare della terza ambulanza, quella che non risultava inviata dal 118 né dagli altri ospedali: si tratta di un mezzo del COES, il 118 interno del Policlinico, che sarebbe partito non appena arrivata la segnalazione dalla guardia giurata, e l’uomo sarebbe stato affidato a un medico rianimatore.

L’equivoco sulla posizione dell’uomo colto da infarto nel Policlinico

La polemica aveva naturalmente travolto anche il 118; il direttore Giuseppe Galano aveva spiegato che l’uomo non era stato preso in carico dal servizio territoriale di emergenza: era arrivata la segnalazione da un cittadino ma quando la prima ambulanza aveva raggiunto il punto, dieci minuti dopo, l’uomo non c’era. Era poi arrivata una seconda richiesta ed era stato mandato un secondo mezzo, ma anche questo non aveva trovato nessuno: l’operatrice aveva contattato la donna che aveva richiesto l’intervento e le era stato detto che l’uomo era stato prelevato da un’altra ambulanza. Che, però, non risultava nemmeno essere una di quelle del Cardarelli: l’ospedale aveva smentito di avere inviato il terzo mezzo.

La “sparizione” sarebbe in realtà dovuta a un fraintendimento: l’uomo si era sentito male all’interno del policlinico, alla fermata della navetta, ma gli operatori del 118 e gli equipaggi avrebbero interpretato quella indicazione ritenendo che l’emergenza fosse alla fermata della metro, che si trova subito all’esterno del Policlinico, a poche decine di metri. Quando l’equivoco si è chiarito, soltanto all’arrivo della seconda ambulanza, l’uomo era stato già prelevato dall’altro mezzo di soccorso.

Ieri la denuncia di Borrelli: “Soccorsi in ritardo”

Viene colto da malore mentre si trova nel grande parco del Policlinico di Napoli, in attesa del bus-navetta che doveva condurlo in uno dei padiglioni. Ma in quell’ospedale non esiste il pronto soccorso, quindi viene chiamata una ambulanza dal vicino ospedale Cardarelli, che arriva in una ventina di minuti e non riesce a salvare la vita al paziente.

E’ la vicenda riferita dal deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli. “Diversi cittadini mi hanno contattato per denunciare questa vicenda gravissima. Intorno alle 10 del mattino un paziente che aspettava il bus interno sarebbe collassato a causa di un malore, probabilmente infarto. Secondo i testimoni non sarebbe arrivato alcun soccorso se non dopo circa 20 minuti con l’arrivo di un’ambulanza dal vicino ospedale Cardarelli. Solo alcuni odontoiatri avrebbero cercato di aiutare la persona e nessun defibrillatore sarebbe stato preso dagli edifici del Policlinico che ne sono dotati per effettuare i primi interventi. Ho immediatamente informato il direttore del Nuovo Policlinico – spiega Borrelli – per capire cosa sia successo e verificare la vicenda nel suo complesso. Appare infatti davvero incredibile che proprio all’interno di un’azienda ospedaliera non arrivino soccorsi rapidi ed efficaci“.
Questo episodio, per Borrelli, “ripropone ancora una volta il tema della mancanza dei reparti di pronto soccorso nei policlinici napoletani. Un caso più unico che raro. Infatti sono tra i pochi in Italia a non averli mai realizzati nonostante a parole siano tutti d’accordo. Nei fatti però ad oggi non c’è ancora nulla di concreto“.

Il chiarimento di Nessuno tocchi Ippocrate

“Nessuno Tocchi Ippocrate”, citando fonti interne del Policlinico, fornisce una ricostruzione diversa, chiarendo quale fosse l’ambulanza che ha prelevato l’uomo. Secondo l’associazione non sarebbe intervenuta una ambulanza esterna, ma i soccorsi sarebbero stati prestati dagli stessi operatori dell’azienda ospedaliera e l’uomo sarebbe trasferito in Rianimazione, dove è deceduto. Spiega Nessuno Tocchi Ippocrate:

Fonti vicine alla nostra associazione ci comunicano che il paziente colto da arresto cardiaco nei viali del Policlinico di Napoli è stato soccorso dall’ equipaggio interno del policlinico coadiuvato addire da un medico rianimatore. L’ambulanza interna è giunta sul posto ed ha iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare sul posto. Il paziente è stato poi trasferito presso la Rianimazione del policlinico federiciano dove purtroppo è stato constatato il decesso. Nessun ritardo da parte del 118 di Napoli che ha semplicemente ricevuto informazioni sbagliate, intervento impeccabile della ambulanza interna della struttura universitaria“.

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