In un angolo vicino al marciapiede, nel polo universitario di Monte Sant’Angelo, dei fiori e un bigliettino.
All’indomani della terribile disgrazia l’Ateneo è vuoto, le lezioni sono state sospese ed il silenzio è assordante. Quante insicurezze, quante paure dietro al folle gesto di Giada De Filippo. L’ansia di dover arrivare per forza e di regolarizzarsi con gli esami. Ma era troppo indietro e non sapeva come dirlo ai genitori. Una bugia sopra l’altra, ma il suo nome non compariva nell’elenco dei laureandi di ieri. All’università di Napoli sono giunti anche i suoi familiari, da Sesto Campano, il suo paese d’origine. Ma Giada ha lasciato il gruppo ed è salita sul tetto dell’edificio di geologia e si è lanciata nel vuoto.
Amici, parenti, universitari sono sconvolti da questa tragica notizia. Centinaia sono i messaggi di cordoglio e solidarietà lasciati, nella maniera in cui ai giovani riesce meglio: sui social. Tra i tanti un lunghissimo post di un collega:
“La tesi di laurea specialistica in CTF all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Beh questo è il frutto dei miei sacrifici contro tutto e tutti. […] Lo studio fatto di notti sui libri e tanti sacrifici e anche tante ingiustizie, è un vero e proprio lavoro. Solo che non veniamo pagati.[…] Senza il sudore non si fa successo. Ne ho abbastanza della gente che giudica,che parla senza senso ed empatia, che pensa di sapere e invece dice cattiverie o stronzate senza fine.
Questo pensiero va alla studentessa di Napoli e del mio Ateneo, che si è tolta la vita. Ennesimo caso. È vero sono gesti estremi, personalità fragili, ma non si può cedere e non si può tollerare una società di gente che nonostante consideri l’istruzione come poca cosa, la declassi, pagandola anche male, pretende pure che tu sia una persona di successo come e quando lo desidera. Ma che se lo ficchino in quel posto quel tipo di successo!!!!
Il successo vero è l’umanità, non conta niente altro prima di quello. Senza essere esseri umani non possiamo essere nemmeno tutto il resto. Sono molto dispiaciuto e incazzato perché so cosa significa fare sacrifici e non essere capiti. So cosa significa quando anche coloro che più dovrebbero starti vicino non capiscono che non siamo numeri ma PERSONE, con splendide storie e fragilità, e potenziale inespresso che attende solo di vedere la luce.
Come si fa a non avere rispetto di questo? Come si fa a far sentire addosso il peso della vergogna per questo e non per tutto quello che viene permesso a gentaglia da quattro soldi che in questo Paese diventa il Padreterno attraverso il nulla, attraverso l’ignoranza, la subcultura e la falsa informazione? E viene anche riabilitata dopo gli orrori che commette.
Riposa in pace, e perdonaci tutti, siamo tutti responsabili, e che la voce di Giorgia che ho scelto per te ti arrivi lassù attraverso una canzone che parla proprio di questo, di giudizio della gente, di superficialità e assenza di empatia”