Attenzione alla nuova variante Covid EG.5, l’allarme dell’OMS: “Resta una minaccia”

Una nuova variante Covid si aggiunge alla lista di quelle segnalate dall’Oms; si chiama EG.5. Gli esperti tengono a precisare che: “non ci sono prove di maggiore gravità o aumento di casi e morti“. Nel frattempo continuano a calare contagi e decessi nel mondo. 

La nuova variante Covid 

La variante EG.5 è stata inserita nell’elenco delle Vum, le varianti sotto monitoraggio, che salgono così a 7: BA.2.75 (Centaurus), CH.1.1 (Orthrus), XBB (Gryphon), XBB.1.9.1 (Hyperion), XBB.1.9.2, XBB.2.3 (Acrux) e appunto la new entry EG.5. A comunicarlo è stata l’Organizzazione mondiale della sanità all’interno del suo ultimo aggiornamento settimanale sull’andamento Covid.

“EG.5 è stata classificata come Vum il 19 luglio. E’ un lignaggio discendente di XBB.1.9.2 con una mutazione aggiuntiva (F456L) nella proteina Spike“, e “ha mostrato una prevalenza in aumento a livello globale dalla settimana epidemiologica 21 (22-28 maggio). Attualmente non ci sono prove di un aumento dei casi e dei decessi o di un cambiamento nella gravità della malattia” si legge nel report dell’Oms. 

Il report dell’OMS

Per ora sono due le varianti di interesse o Voi: Kraken (XBB.1.5) e Arturo (XBB.1.16). Continuano intanto a calare i casi e i morti di Covid nel mondo, aumentano però i decessi nell’area Ovest Pacifico, mentre tornano a calare in Africa. Da inizio pandemia, il report segnala oltre 768 milioni di casi confermati e oltre 6,9 milioni di decessi. “I contagi segnalati non offrono una rappresentazione accurata dei tassi di infezione, a causa della riduzione dei test e delle segnalazioni a livello globale” ribadisce l’agenzia di Ginevra.

“Sebbene l’emergenza sanitaria pubblica internazionale per Covid-19 sia stata dichiarata conclusa 5 maggio scorso, Covid rimane una grave minaccia“. Motivo per cui si invita: “i governi a mantenere, non a smantellare, l’infrastruttura anti-Covid consolidata“. “La sorveglianza e la segnalazione, il monitoraggio delle varianti, l’offerta di cure precoci, la somministrazione di richiami vaccinali ai gruppi“.