Emergono particolari scioccanti riguardo l’agguato che è costato la vita a Ferdinando Fenicia. Il 37enne di Grumo Nevano sarebbe stato attirato in una trappola da persone che ben conosceva. L’uomo sarebbe stato ucciso come lo zio Francesco detto Formaggino, quest’ultimo sarebbe stato colpito a morte dal clan Moccia.
IL RITROVAMENTO DEL CADAVERE
A far propendere per questa ipotesi è il ritrovamento nelle vicinanze del cadavere della vettura di Fenicia. La Fiat 550 L di colore bianco è stata data alle fiamme all’uscita Caivano della superstrada SS7bis, nel territorio di Orta di Atella. Le ragioni del rogo potrebbero essere ben chiare.
Il killer (o i killer) erano entrati a stretto contatto con l’auto di Fenicia. Non è escluso, infatti, che il sicario abbia potuto sedere nell’auto del grumese. O che in quella stessa auto ci fosse stata la persone che avrebbe attirato in trappola Fenicia. Al momento la pista seguita dalle forze dell’ordine è di matrice camorristica (viste le modalità di esecuzione), ma non avrebbe a che fare con gli omicidi dell’ultimo weekend di Giovanni Pianese (Mugnano) e Vincenzo Mariniello (Acerra). Le indagini dei carabinieri della compagnia di Marcianise, diretti dal capitano Luca D’Alessandro, intanto, continuano senza sosta.