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venerdì, Marzo 29, 2024
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Omicidio nella notte a Miano, adesso i Cifrone sono sotto attacco

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È un attacco diretto ai Cifrone l’omicidio avvenuto la scorsa notte a via Janfolla a Miano: a morire sotto i colpi dei killer Giuseppe Tipaldi, figlio del ras del pane Gaetano ‘Nanà’. Secondo la prima ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine Tipaldi si trovava all’interno di un circoletto ricreativo all’altezza del civico 445 quando i killer hanno agito a colpo sicuro: fatta irruzione nel locale, hanno sparato all’impazzata avendo proprio lui come obiettivo. Le persone che erano in sua compagnia si sono subito date alla fuga e al momento sono irreperibili. Tipaldi junior, secondo le ultime informative, dopo una lunga detenzione era tornato a piede libero riposizionandosi, come suo padre, in alleanza con i Cifrone attivi proprio nella parte alta di Miano. Proprio la vicinanza ai Cifrone potrebbe spiegare molto della sua morte con i primi che, di fatto, sarebbero sotto attacco dopo aver già subito l’omicidio di Antonio Avolio trucidato in via Teano.

L’articolo precedente: Avolio ucciso per mandare un messaggio ai Cifrone

C’è una traccia piccola, quasi impercettibile. Che agli occhi esperti degli investigatori che conoscono l’area nord e le sue dinamiche criminali potrebbe spiegare molto dell’omicidio di Antonio Avolio, ucciso un mese e mezzo fa in via Teano a Miano. La ‘traccia’ è presente nell’ultima ordinanza di custodia cautelare eseguita nei confronti di Pasquale Scognamiglio, suo figlio GiovanniGiuseppe RomanoLuca Isaia e Salvatore Ronga. Il titolare del bar vessato dai cinque era stato in passato già sotto estorsione dei Cifrone che avevano preteso la somma di mille euro al mese come ‘risarcimento’ per l’incendio scoppiata in vico Cotugno a Miano, incendio appiccato da quelli di abbasc Miano contro l’abitazione riconducibile a Luigi Cifrone (leggi qui l’articolo). A dichiararlo lo stesso imprenditore che cita anche Avolio:«Ho deciso quindi di versare quella quota in quanto, data la caratura criminale di tali soggetti, né Pino Romano né altri soggetti, mi avrebbero più dato fastidio. Pertanto, ho versato i mille euro al mese dal novembre del 2020 fino al luglio del 2021. Preciso in merito che verso i primi giorni del mese, si presentava una persona alla quale, all’esterno del bar, consegnavo in contanti la suindicata somma. In totale ho versato quindi ai cugini Cifrone diecimila euro. Tra i soggetti che mensilmente venivano a prelevare la rata vi era certamente Avolio Antonio, recentemente ucciso a Miano».

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L’appartenenza di Avolio a quelli di ‘Ngopp Miano’

Confermata dunque l’appartenenza di Avolio al gruppo ‘erede’ dei Cifrone, quello riconducibile ai Pecorelli. Avolio dunque era contrapposto ai neogruppi che da qualche tempo si sono affacciati su Miano. Nessuno è indagato per il suo omicidio, tuttavia queste dichiarazioni rivelano molto del clima presente nel quartiere. Clima divenuto nuovamente teso dopo il raid contro il negozio di barbiere di proprietà del cognato di Gaetano Tipaldi. Un avvertimento. L’ennesimo. Questo quanto ipotizzano gli investigatori riguardo il raid armato compiuto ieri pomeriggio a Miano contro un negozio di barbiere in via Janfolla (leggi qui l’articolo). Un negozio il cui titolare (da precisare che è assolutamente estraneo a contesti criminali) è imparentato con il ras di ‘Miano di sopra’ Gaetano Tipaldi ‘Nanà’. Sei i colpi che hanno raggiunto la vetrata: sull’episodio sono in corso le indagini della squadra mobile e degli uomini del commissariato Scampia. L’ennesimo atto intimidatorio contro un esponente della ‘vecchia guardia’: la conferma che nel quartiere è in atto un repulisti di tutti coloro legati ai clan che fino a qualche tempo fa si contendevano la zona.

 

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