Un terribile regalo tra coniugi sarebbe alla base di un omicidio di camorra a Ponticelli. La pazzignana Luisa De Stefano avrebbe voluto far pagare la condanna all’ergastolo del marito, Roberto Schisa (non indagato nell’ultima inchiesta), che sarebbe stata causata dalle rivelazioni degli ex boss dei Sarno. Il retroscena sul movente dell’agguato mortale a Giovanni Sarno sarebbe stato svelato da Antonio Riviecco, detto Cocò. Il 33enne è stato un affiliato al clan di Emanuele Sibillo, ma, dopo la raffica di arresti contro la sua organizzazione, ha deciso di collaborare con la giustizia.
Il pentito di Forcella ha parlato dell’alleanza tra il suo gruppo e il clan Schisa-Minichini svelando importanti dettagli sull’omicidio avvenuto in via Angelo Camillo De Meis: il fratello dei pentiti è stato ucciso nella notte del 7 marzo 2016 al Rione De Gasperi. Per il raid mortale sono stati accusati Michele Minichini e Ciro Contini, che secondo la Dda di Napoli sono stati gli esecutori materiali.
Nell’ordinanza del Gip del Tribunale di Napoli ci sono le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e le attività di riscontro compiute dalla Squadra Mobile. Importante è stata la confessione della pazzignana che ha ammesso di aver partecipato con un ruolo di primo piano nell’omicidio Sarno.
Omicidio Sarno, le parole del pentito del clan Sibillo
“Luisa De Stefano voleva uccidere i parenti dei Sarno. Michele (Minichini ndr) mi disse che l’omicidio era stato organizzato da Luisa De Stefano. Poi me la fece conoscere. Andai a casa sua e lei si vantava di aver fatto fare questo omicidio e, disse che aveva il progetto di uccidere anche il fratello dei Sarno, per fare un regalo al marito che era stato accusato“, ha dichiarato Cocò, ex membro della Paranza dei Bimbi.
“Giovanni Sarno ammazzato a letto mentre dormiva”, il racconto dei pentiti De Stefano e Schisa