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Ettore Bosti si sfoga col padre, il boss preoccupato: “non lo dire più”

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Emergono sempre più particolari dall’ordinanza, eseguita dalla Squadra Mobile di Napoli, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli, dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e dallo Scico della Guardia di Finanza che ha portato alla custodia cautelare in carcere nei confronti del boss Patrizio, elemento di spicco del clan Contini, per i figli Ettore e Flora, ed il genero Luca Esposito.

I reati contestati, a vario titolo, dagli inquirenti sono associazione mafiosa, minaccia, induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria, riciclaggio e autoriciclaggio.

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Molto interessante è l’intercettazione nel corso di un colloquio a distanza tra Patrizio Bosti e suo figlio Ettore, entrambi detenuti in due diversi carceri al 41 bis, in cui il rampollo del clan Contini chiedeva spiegazioni al padre in merito ad un orologio che era stato sottratto al figlio Patrizio jr e che poi era stato venduto dal genero (Luca Esposito).
Ettore rammentava quest’episodio al padre per precisargli poi “allora le cose sono tante, non credere che tuo figlio Ettore è sempre un pezzo di merda, perché tuo figlio Ettore non ti delude perché io se ti volevo deludere….”; Patrizio Bosti lo interrompeva tornando sull’argomento dell’orologio ma Ettore continuava il discorso dal punto in cui era stato interrotto e diceva “tuo figlio Ettore (indicando con la mano se stesso) se ti voleva deludere, io ti avevo deluso quando mi hanno arrestato a mamma, mamma sta in carcere per niente, perdevo la testa io e ti potevo deludere”.

A quest’affermazione, Patrizio Bosti  andava su tutte le furie e ordinava perentoriamente e ripetutamente al figlio di non ripetere mai più quelle parole “perdevo la testa io e ti potevo deludere”. Nell’ordinanza si legge che “questa dichiarazione, per Patrizio Bosti, assumeva, evidentemente, il peso di una minaccia perché essendo parole uscite dalla bocca di un camorrista detenuto, venivano ineluttabilmente interpretate, in gergo malavitoso, come un cedimento emotivo di fronte al quale il detenuto o si sarebbe potuto pentire e collaborare con la Giustizia o togliere la vita”. 

Ettore Bosti: “ti posso dire…ti posso fare una domanda? Però non ti devi arrabbiare”

Patrizio Bosti: “no”

Ettore Bosti: “ca tu dici ca pe me è accussì (fonetico)…. Tu mi dicesti una cosa una volta … il mese scorso… non mi credi, mo mi credi o non mi credi, però quando esci ed io ti do le prove, tu mi dai soddisfazione?”

Patrizio Bosti: “di che cosa?”

Ettore Bosti: “dicesti che io mi ero fatto un debito ehh… man a sorem… quanto mi dicesti tu… non è cosi … non è così, poi tu mi dai soddisfazione?”

Patrizio Bosti: “eh…”

Ettore Bosti: “mi dai soddisfazione?”

Patrizio Bosti: “comm”

Ettore Bosti: “te ne dico un’altra …tu prendesti l’orologio a mio figlio che aveva sul braccio … tu prendesti un orologio che mio figlio aveva sul braccio eh tu ne avevi uno uguale che era ancora più bello mhm te lo ricordi?”

Patrizio Bosti: “mhm”

Ettore Bosti: “te lo ricordi o no?”

Patrizio Bosti: “comm”

Ettore Bosti: “se lo sono venduti, lo sai o no?”

Patrizio Bosti: “chi se l’è venduto?”

Ettore Bosti: “tuo genero”

Patrizio Bosti: “eh…”

Ettore Bosti: “lo sai o no?”

Patrizio Bosti: “e perché lo ha venduto?”

Ettore Bosti: “eh non lo so … allora le cose sono tante, non credere che tuo figlio Ettore è sempre un pezzo di merda, perché tuo figlio Ettore non ti delude … perché io se ti volevo deludere…”

Patrizio Bosti: “incomprensibile”

Ettore Bosti: “Allora, se io ti volevo deludere …”

Patrizio Bosti: “ma fammi sentire aspetta….”

Ettore Bosti: “Aspè”

Patrizio Bosti: “ma quale orologio hanno venduto?”

Ettore Bosti: “ehh aspetta un attimo”

Patrizio Bosti: “ma fammi sentire quale orologio?”

Ettore Bosti: “quello là che aveva tutti gli strass qua sopra (indicandogli tutto intorno al polso)”

Patrizio Bosti: “eh… l’hanno venduto?”

Ettore Bosti: “eh….tuo figlio Ettore”

Patrizio Bosti: “ma perché quello là che aveva tuo figlio sopra al braccio non era mio?”

Ettore Bosti: “comm tu ne avevi ancora un altro, uguale a quello, più bello che aveva tutti gli strass qua sopra (indicando tutto intorno al polso)”

Patrizio Bosti: “(dopo un breve silenzio) non me lo ricordo”

Ettore Bosti: “tuo figlio Ettore (indicando con la mano se stesso) se ti voleva deludere, io ti avevo deluso quando mi hanno arrestato a mamma, mamma sta in carcere per niente, perdevo la testa io e ti potevo del… aspè”

Patrizio Bosti: “che discorsi sono?

Ettore Bosti: “no”

Patrizio Bosti: “che discorsi sono?!”

Ettore Bosti: “aspè”

Patrizio Bosti: “che discorsi sono?!”

Ettore Bosti: “niente”

Patrizio Bosti: “che discorsi sono?!”

Ettore Bosti: “niente aspè fammi fini….”

Patrizio Bosti: “che discorsi sono ?!”

Ettore Bosti: “e fammi finire il di”

Patrizio Bosti: “non lo dire più”
Ettore Bosti: “ah no e tu dici che io ti deludo, io non ti ho mai deluso”

Patrizio Bosti: “ma che discorsi stai facendo?”

Ettore Bosti: “eh no perché ti hanno detto qualche stronzata”

Patrizio Bosti: “che discorsi sono?!”

Ettore Bosti:“ti hanno detto qualche stronzata, ti hanno detto”

Patrizio Bosti: “che discorsi sono?!”

 

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Redazione Internapoli
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