Una pressione costante. Asfissiante. Tanto da spingere una delle vittime del racket a denunciare dopo l’ennesima ‘richiesta ‘ ammantata da minacce. Si arriva così alla denuncia dello scorso 5 luglio e all’emissione a tempi di record del decreto di fermo contro i nuovi ras del racket di Miano. Sono stati i poliziotti della squadra mobile (dirigenti Alfredo Fabbrocini), del commissariato Scampia (guidato da Giovanni Mandato) e i carabinieri della compagnia Vomero a spezzare sul nascere le velleità del neogruppo che voleva occupare le caselle di potere criminale a Miano e Piscinola.
Gruppo capeggiato da Giovanni Perfetto (fratello di Raffaele storico ras dei Lo Russo) e Salvatore Di Vaio. Oltre a loro in manette sono finiti Cesare Duro, Alessandro Festa, Cosimo Napoleone, Vincenzo Pagliaro, Fabio Pecoraro e Raffaele Petriccione detto Rafele o’ pazz. Ad una delle vittime, un commerciante del settore del pane, era stata chiesta una tangente da 12mila euro in pochi giorni. E così l’uomo, sentitosi alle strette e impossibilitato a sostenere una richiesta estorsiva così grande lo scorso 5 luglio ha chiesto aiuto allo Stato formalizzando la denuncia ai carabinieri. Pochi giorni prima la compagna aveva chiesto uno ‘sconto’ a Salvatore Di Vaio che per tutta risposta aveva dichiarato di ‘doverne parlare con zio Giovanni’ intendendo Giovanni Perfetto con ciò confermando la nuova leadership del gruppo.