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Pestato dal clan di Casalnuovo: “Qua mi vogliono uccidere”

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Il clan Tammaro aveva saputo che Abramo De Vergori gestiva un CAF nella zona di Cesarea. Così su richiesta del boss detenuto Francesco Rea, la mala di Casalnuovo avrebbe tentato un’estorsione da 150 mila euro. La vittima è stata accusata anche di aver parlato delle telefonate con il capoclan conosciuto nell’ambiente come ‘o pagliesco. Le indagini della DDA di Napoli hanno ricostruito il calvario del 51enne che inizialmente si rivolge al ras Luigi Tammaro per risolvere bonariamente la situazione ma viene brutalmente picchiato.

Il pestaggio del titolare del Caf

Tammaro ha un ruolo importantissimo nella violenta aggressione avvenuta nel settembre 2024. Proprio lui accusa De Vergori di essersi lamentato in giro della richiesta estorsiva “Tu ti sei lamentato per la richiesta e questo è… allora lo hanno detto a persone molto vicine a noi“, facendo perdere di credibilità al gruppo criminale “hai fatto perdere il rispetto a noi“. Proprio l’uso del pronome “noi” e l’iniziativa di picchiare De Vergori indicherebbe chiaramente il suo importante ruolo nel clan.

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In ogni caso, il 51enne si spaventa tanto da decidere di rifugiarsi in albergo la notte del primo ottobre 2024 valutando anche la possibilità di allontanarsi da Casalnuovo perché temeva per la propria vita: “Perché se non me ne vado da qua mi vogliono uccidere”. Poi in qualche modo, De Vergori riesce a parlare direttamente con il boss detenuto e a sistemare la situazione.

Le accuse a De Vergori

In quest’indagine, De Vergori è stato accusato di aver messo a disposizione del clan di un bar e di un negozio di telefonia situati sul corso Umberto I di Casalnuovo. Lì si sarebbero svolti i summit del clan Tammaro. Il 51enne avrebbe fornito schede telefoniche intestate a persone ignare o inesistenti per comunicazioni telefoniche più sicure.

La lista delle vittime del racket a Casalnuovo

C’è stato un punto di svolta nell’indagine che ha portato all’arresto del boss e degli affiliati al clan di Rea-Veneruso-Tammaro. La notte del 23 febbraio 2024, i carabinieri sono entrati in una casa a Casalnuovo dove hanno trovato diversi presunti affiliati all’organizzazione guidata dal boss Francesco Rea, detto ‘o Pagliesco. La perquisizione ha portato al sequestro di una pistola e di un taccuino contenente la la lista delle attività commerciali da estorcere.

Estorsioni a Casalnuovo, trovata la lista delle vittime del clan

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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