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mercoledì, Aprile 24, 2024
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Caro benzina, la protesta degli autotrasportatori: tir fermi sull’A1 a Caserta

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Protesta degli autotrasportatori per il caro benzina. Tir fermi sull’autostrada A1 all’altezza di Caserta. Gli autisti hanno cosi creato lunghe code in direzione Milano. Nella giornata di oggi sono previsti diversi stop e manifestazioni in tutta Italia. Le proteste erano già iniziate prima dello scoppio della guerra in Ucraina, ma nelle ultime settimane, complice il prezzo del carburante schizzato alle stelle, la situazione è ulteriormente peggiorata. Già lo scorso febbraio i camionisti avevano bloccato alcuni tratti delle autostrade in segno di protesta contro il caro benzina.

DAL NOSTRO ARCHIVIO | Aumento del prezzo della benzina, il ministro Cingolani: “È una truffa”

L’aumento del prezzo di benzina e del gas ha creato un forte reazione al ministro Roberto Cingolani.  “Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi”, “una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”. Queste le parole del titolare del dicastero della Transizione Ecologica a Sky Tg 24.

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BENZINA E GAS, LE PAROLE DEL MINISTRO

Sul gas “è necessario stabilire prezzo massimo oltre il quale gli operatori europei non possono andare, è fondamentale. Chiunque esporta gas non può fare i conti senza l’Europa: serve un tetto massimo per il prezzo del gas, un costo appetibile da non affossare il mercato. Si può discutere intorno ad una cifra di 80 euro megawatt/ora che è già il doppio di quanto pagavamo un anno fa”, ha detto Cingolani sottolineando che se lo fa uno stato da solo è un mercato troppo piccolo; se lo fa la Ue no .”E se fisso il prezzo del gas, fisso anche il prezzo per l’energia elettrica”.

LE STRATEGIE DELL’ITALIA

L’ Italia, ha detto il ministro, non può cambiare ora il proprio paesaggio energetico, si impiegherebbe troppo tempo: possiamo però sfruttare al massimo i giacimenti di gas gia esistenti. “Ciò significa 2,5 milairdi di metri cubi di gas in più che possiamo offrire a prezzo controllato alle pmi energivore”. Sul nucleare, invece, afferma: c’è stato un referendum e ora non avrebbe senso costruire centrali nucleari in Italia. Il ministro sottolinea che però “quello che dobbiamo fare è prendere l’occasione delle nuove tecnologie investendo ora in ricerca e sviluppo in modo almeno da preparare il futuro”.

“Benzina, pasta e pane aumenteranno ancora”, l’allerta di De Luca sugli effetti della guerra

“Le conseguenze della guerra riguarda la benzina che è arrivata oltre 2 euro a litro. C’è un problema energetico che tocca famiglie e imprese. Le sanzioni si scaricano anche su di noi. Ci sono problemi per i trasportatori su gomma, mezzi privati e  pescherecci. La Russia ha bloccato l’esportazione di grano e mais fino ad agosto. Non avere argilla ucraina significa non averne per pelli, scarpe, borse. Una situazione di guerra e il mantenimento delle sanzioni, oggi necessarie, se si prolungano cominceranno a mordere sulla nostra carne”, dice De Luca

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