La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha coordinato un’operazione che ha portato, nella giornata dell’11 novembre 2025, all’esecuzione di sette misure cautelari nei confronti di altrettante persone, accusate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, tentata estorsione, detenzione e porto di arma da fuoco.
Maxi operazione antidroga tra Napoli, Avellino e Benevento: sette persone arrestate
L’indagine, diretta dalla Procura partenopea e condotta dalla Polizia di Stato di Benevento, con il supporto dell’unità cinofila e del Reparto Volo della Questura di Napoli, è stata avviata su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Dei sette indagati, cinque sono stati sottoposti a custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, una delle persone coinvolte sarebbe stata minacciata con un’arma e picchiata per ottenere il pagamento di una somma di denaro. Le indagini avrebbero inoltre documentato l’operatività di un gruppo organizzato attivo nell’area napoletana, con ramificazioni nelle province di Avellino e Benevento, dedito al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti in un arco temporale ampio e con numerosi episodi di cessione.
Nel corso dell’operazione sono state sequestrate varie partite di droga destinate al mercato locale.
Un furgone in disuso della Protezione Civile per trasportare droga
Per trasportare le partite di droga veniva utilizzato un fuoristrada in disuso della Protezione Civile. E’ stato questo l’espediente escogitato dalla banda di spacciatori sgominata dalla Polizia di Stato di Benevento che, al termine di indagini coordinate dalla DDA, ha arrestato sette persone, accusate di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, tentata estorsione, detenzione e porto di arma da sparo.
Nel mezzo della Protezione Civile (del tutto estranea alle indagini) gli inquirenti (i pm Woodcock e Di Lauro) hanno fatto installare delle cimici scoprendo i movimenti e le aree di interesse tra il Sannio e l’Irpinia in cui si sviluppava lo spaccio delle sostanze stupefacenti.
L’inchiesta ha documentato anche le minacce con un’arma a una persona picchiata per costringerla a pagare. Il gruppo malavitoso si occupava dello spaccio di droga: anche in questo settore sono stati documentati numerosi episodi di compravendita e sequestrate varie partite di sostanze stupefacenti.
