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giovedì, Maggio 9, 2024
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Racket e stese alla Torretta di Chiaia, resta in carcere il ras Strazzullo

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Resta dentro il ras emergente della mala di Torretta di Chiaia Giovanni Strazzullo. E’ questa la decisione presa dal tribunale del Riesame di Napoli (VIII sezione) per il ‘rampollo’ protagonista degli ultimi mesi ad alta tensione nel centro di Napoli. Il tribunale della libertà ha infatti confermato l’ordinanza a carico di ‘o chicco e per Armando Mastroianni: i due furono fermati il mese scorso (leggi qui l’articolo precedente) nel corso di un blitz eseguito dagli uomini della squadra mobile (dirigente Alfredo Fabbrocini) e di quelli del commissariato San Ferdinando (diretto da Stanislao Caruso). L’inchiesta è quella condotta dai pubblici ministeri Celeste Carrano e Maria Sepe che hanno scoperchiato il ‘vaso di Pandora’ della mala. E’ andata decisamente meglio a Gennaro Ruggiero che, grazie alle argomentazioni sollevate dal suo legale Giuseppe Perfetto, si è visto annullare il provvedimento per quanto riguarda i capi relativi all’estorsione consumata e alla stesa contestata al gruppo. Un risultato ben oltre le più rosee aspettative nonostante gli elementi portati dalla Procura per sostenere le accuse.

Le estorsioni ai parcheggiatori di Chiaia

Dalle carte infatti erano emerse le intimidazioni e le minacce perpetrate ai danni dei parcheggiatori abusivi e contenuti nella denuncia di uno di loro alla squadra mobile con l’uomo che ha spiegato agli inquirenti che «Questi personaggi stanno cercando di emergere mettendo in atto un giro di estorsioni infatti ho saputo che Mastroianni e Ruggiero si sono chiamati i parcheggiatori di via Caracciolo ed hanno chiesto la somma di 100 euro settimanali ad ognuno di loro». Un clima insostenibile tanto che, come ribadito nel dispositivo: «Il 4 o il 5 luglio scorso, non ricordava con precisione il giorno, era stato nuovamente avvicinato da Armando Mastroianni, questa volta in compagnia di Gennaro Ruggiero, a lui noto come Sasy, che puntandogli al volto una pistola a tamburo lo minacciava intimandogli di scomparire definitivamente dal quartiere, altrimenti gli avrebbe sparato». Non solo.«La circostanza che anche il fratello fosse stato destinatario di atti di violenza da parte degli stessi soggetti determinava in lui la convinzione che i motivi per cui lui e il fratello erano stati minacciati e percossi fosse da ricondursi alla loro vecchia amicizia con Silvio Cirella, dal momento che quest’ultimo era in pessimi rapporti con la famiglia Strazzullo. Spiegava poi che i contrasti tra la famiglia Cirella e la famiglia Strazzullo erano da ricondursi non solo a vecchi dissapori dovuti a una relazione sentimentale tra Vincenzo Cirella, cugino di Silvio, e Giovanna Mastroianni, nipote di Armando Mastroianni e attuale compagna di Gennaro Ruggiero, ma anche alla gestione dell’attività di spaccio di sostanza stupefacenti nella zona di via Camillo Cucca». Oltre a questo il tentato omicidio di un altro parcheggiatore, Raffaele Fioretti. Secondo qla ricostruzione della Procura l’uomosarebbe stato vittima di un tentato omicidio con un’auto diretta contro di lui alla Riviera di Chiaia. Alla questura quella stessa sera una donna chiama al 113 affermando di aver assistito alla scena e di essere certa che chi guidava voleva uccidere Fioretti.

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