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sabato, Aprile 27, 2024
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Reddito di Cittadinanza a mafiosi e killer, blitz della guardia di finanza

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Prosegue l’azione della Guardia di Finanza di Agrigento di contrasto al fenomeno
dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza.
I militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria, su disposizione del Procuratore Capo
di Agrigento, Dott. Luigi Patronaggio e del Sostituto Dott.ssa Gloria Andreoli, hanno
eseguito il sequestro preventivo di 8 social card utilizzate per fruire del reddito di
cittadinanza, che si aggiungono alle 11 già sequestrate nei giorni scorsi.
I titolari delle carte sequestrate sono tutti indagati a piede libero per i reati di indebita
percezione di reddito di cittadinanza (art. 7 DL n.4/2019) e falso in autodichiarazione.
Il reddito di cittadinanza, come noto, è una misura di sostegno al reddito familiare che
spetta solo in presenza di alcuni requisiti che devono essere autocertificati dal richiedente,
volti a dimostrare non solo la condizione di difficoltà economico-reddituale del proprio
nucleo familiare, ma anche il possesso da parte dei componenti dello stesso di alcune
qualità morali.

Reddito di Cittadinanza a mafiosi e killer, blitz della guardia di finanza

Tra quest’ultimi requisiti, il legislatore ha previsto che la sottoposizione a misure cautelari
personali o la condanna per gravi delitti, di chi faccia richiesta del beneficio e del suo
nucleo familiare, sia causa di esclusione dal beneficio.
I Finanzieri, nell’ambito di una vasta indagine coordinata dalla Procura della Repubblica
del capoluogo agrigentino, hanno accertato, invece, che tra i percettori del beneficio oggi
indagati, figurano soggetti sottoposti a misura detentiva per i reati di associazione a
delinquere di stampo mafioso, attualmente detenuti, nonché per reati associativi finalizzati
al traffico di sostanze stupefacenti, furto, ed altri reati comuni. 

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C’è anche un killer

Tra le famiglie che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza vi è anche
quella di uno degli esecutori dell’omicidio del Giudice Rosario Livatino, condannato in via
definitiva per omicidio, associazione per delinquere di stampo mafioso ed altro a 7
ergastoli.
Tutte le posizioni illecite fatte emergere dalle Fiamme Gialle sono state segnalate all’INPS
per la revoca e il recupero del beneficio economico.
Una prima stima, fa ritenere ammontante ad € 110.000, il danno per le casse pubbliche
già accertato.
Sono in corso ulteriori indagini per identificare altri illegittimi percettori del reddito di
cittadinanza.

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