Arriva una stretta al reddito di cittadinanza, nonostante, il voto contrario del M5S. Invece c’è stato il via libera del centrodestra e del Pd durante la notte alle commissioni della Camera. Dunque approvavate un emendamento del centrodestra al decreto Aiuti. Da oggi rifiutare un’offerta congrua a chiamata diretta da un datore di lavoro privato rientrerà nel calcolo dei rifiuti che possono costare dell’assegno.
La modifica è frutto di emendamenti identici riformulati presentati anche da Maurizio Lupi (Noi con l’Italia), Riccardo Zucconi (FdI), Rebecca Frassini (Lega), Paolo Zangrillo (FI), da Lucia Scanu e Manuela Gagliardi (Misto). Un emendamento quasi identico era stato presentato da Marialuisa Faro, passata nel frattempo da M5s a Ipf, che però lo ha ritirato. Il Pd ha votato a favore, allineandosi al parere del governo.
LE OFFERTE CONGRUE DEL REDDITO DI CITTADINANZA E LA PERDITA DEL CONTRIBUTO
Dunque la norma prevede inoltre che il ministro del Lavoro debba definire con decreto le modalità di comunicazione e di verifica della mancata accettazione dell’offerta congrua. Dunque quest’ultime possono essere proposte “direttamente dai datori di lavoro privati” ai beneficiari che firmano il Patto per il lavoro in cui è previsto l’obbligo di accettarne almeno una di tre. Il datore di lavoro privato comunica quindi il rifiuto al centro per l’impiego ai fini della perdita del Reddito di Cittadinanza.