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sabato, Aprile 20, 2024
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Reddito di cittadinanza per tutta la vita, il trucco per ottenerlo

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«Il reddito di cittadinanza è una riforma complessa, perché è fondata su un patto di lavoro, un patto di formazione e un meccanismo di inclusione sociale». Era il 4 febbraio 2019 quando l’allora premier Giuseppe Conte usava queste parole per presentare la misura bandiera del Movimento 5 Stelle. I beneficiari lo avrebbero dovuto percepire per 18 mesi, durante i quali sarebbero stati aiutati a trovare lavoro. Se non ce l’avessero fatta, avrebbero potuto ottenere un rinnovo di ulteriori 18 mesi. Tre anni in tutto, un tempo sufficiente per uscire da una situazione di difficoltà grazie all’aiuto dello Stato. Nessuno prendeva in considerazione l’ipotesi che il Rdc sarebbe diventato una misura strutturale senza fine. Invece, è andata proprio così. Secondo l’ultimo report dell’Inps di febbraio scorso, il 70% dei nuclei familiari «esordienti» nel corso del 2019 era ancora beneficiari a fine 2021. E proprio in questi giorni l’Istituto nazionale di previdenza sta ricevendo le domande per un secondo rinnovo di altri 18 mesi. La misura, presentata come «temporanea», e a sostegno delle persone in difficoltà economica, diventa così prorogabile all’infinito.

La legge non fissa un limite temporale. Unica condizione è essere ancora in possesso dei requisiti economici e di non percepire l’assegno per un mese. Chi ha usufruito del primo rinnovo, infatti, è stato «in pausa» a ottobre 2020, avendo iniziato a percepire l’assegno ad aprile 2019. Ora, a maggio, sta invece affrontando il secondo stop di 30 giorni. E a giugno inizierà a percepire il sussidio per altri 18 mesi, fino a novembre 2023. È prevedibile, quindi, che il prossimo report dell’Inps registri un’impennata di nuove domande, che in realtà sono richieste di rinnovo, come è accaduto nel quarto trimestre del 2020, quando furono addirittura 784mila. Un numero altissimo se si considera che la media trimestrale di nuove richieste si aggira sulle 200mila. Fonti del ministero del Lavoro fanno notare che la «persistenza» nel tempo di beneficiari del reddito di cittadinanza non deve stupire, perché «è altissima la percentuale di coloro che hanno abbandonato precocemente gli studi (6% senza titolo, 14% licenza elementare, 51% licenza media)». Motivo per cui «sono difficilmente occupabili». Una ricerca recente dell’Inps «sui percettori nel trimestre aprile-giugno 2019, ha evidenziato che su 100 soggetti beneficiari del Rdc, quelli “teoricamente occupabili” sono poco meno di 60. Di questi: 15 non sono mai stati occupati, 25 lo sono stati in passato, e meno di 20 sono “ready to work” (hanno posizione contributiva recente, in molti casi Naspi e part-time)».

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Il rischio, però, è che qualcuno ne approfitti. Il governo Draghi ha cercato di porre un correttivo. Rispetto al passato, infatti, il Rdc è stato modificato introducendo il sistema del «decalage», con la perdita progressiva di 5 euro al mese al primo lavoro «congruo rifiutato», e la revoca totale dopo due offerte non accettate, mentre prima erano tre.

fonte: il tempo.it

“Il Reddito di cittadinanza va abolito”. Dal 15 giugno parte la raccolta firma di Italia viva

“Vogliamo abolire il reddito di cittadinanza e come previsto dalla legge dal 15 giugno partirà la raccolta ufficiale di firme. Ma vogliamo soprattutto cambiare il mondo del lavoro per i più giovani. Ne parliamo stasera al Talent Garden di Roma e su Radio Leopolda”, scrive Matteo Renzi, pubblicando un post sui suoi canali social.

Il leader di Italia viva torna alla carica contro il provvedimento-bandiera del M5S, considerato “strumento sbagliato” che “va riscritto tutto”, come afferma sui social anche il presidente di Iv, Ettore Rosato. “Siamo al paradosso che spendiamo un sacco di soldi ma ci sono poveri senza aiuto, disoccupati senza proposte di lavoro, aziende senza lavoratori, più lavoro nero. Ci vogliono più soldi per la lotta alla povertà – conclude – risorse direttamente alle aziende che assumono, più soldi in busta paga a chi lavora”.

Subito è arrivata la reazione dal Movimento all’iniziativa di Italia viva. Con Giuseppe Conte che su Facebook difende il reddito di cittadinanza e attacca Renzi e anche Meloni: “Si intendono benissimo, soprattutto su un punto: forti con i deboli e molto sensibili, invece, verso gli interessi di chi già conta, e tanto – scrive su Facebook il presidente del Movimento, rispondendo agli attacchi dei due leader di partito al Reddito di cittadinanza – Nessuna attenzione verso la sofferenza, nessun senso di umanità. Un piano ben preciso, quello degli esponenti di Fratelli d’Italia: togliere a chi non ha per dare a chi già ha e tanto. Sono dei Robin Hood al contrario. Tanto che alcune settimane fa il partito di Meloni ha lanciato una brillante proposta: togliere reddito e pensioni di cittadinanza agli italiani che non riescono a sopravvivere per investire sulle armi, con occhio molto attento alle lobby di settore”. Conte continua attaccando poi il leader di Iv: “Nella guerra agli ultimi, spicca anche il redivivo Renzi, che non accetta mai di farsi superare, soprattutto negli errori: ha appena annunciato di voler raccogliere le firme per togliere a centinaia di migliaia di famiglie, di giovani precari, anziani e disabili un reddito che gli permette di arrivare a fine mese”, conclude l’ex premier.

 

 

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