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giovedì, Aprile 25, 2024
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Rissa sull’aliscafo, la difesa di Sal Da Vinci:«Io e mio figlio aggrediti per aver difeso Fatima Trotta»

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Una rissa che potrebbe costare un processo. Nelle scorse ore è giunta la notizia sulla conclusione delle indagini preliminari (leggi qui l’articolo) con l’ipotesi del reato di rissa aggravata su un aliscafo. Rissa che vide tra i protagonisti il cantautore Sal Da Vinci, il figlio e la moglie, e di Fatima Trotta. L’artista napoletano, tramite i suoi avvocati Antonio Abet e Andrea Lucchetta, ha voluto ribadire con una lettera il suo punto di vista. «Ricevo comunicazione della conclusione delle indagini preliminari per la quale trovo assurdo si contesti la rissa e l’interruzione pubblico servizio. Io e mio figlio siamo intervenuti unicamente a difesa di Fatima Trotta che è stata inizialmente vittima di una ingiustificata violenza verbale e materiale da parte di una persona che mi risulta essere gravato di numerosi precedenti penali. Come è mio diritto chiedero di essere sentito dal pm producendo un filmato ed indicando testimoni. Risulta del resto, già dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari, come le nostre lesioni siano ampiamente documentate e refertate, laddove quelle del Giacchetti si basano sostanzialmente, così come le parole che avremmo profferito, solo su ciò che lui asserisce. Ho immensa fiducia nella giustizia che saprà distinguere le posizioni senza accomunarci indistintamente in una rissa che è consistita in un aggressione unilaterale di cui siamo stati vittime».

L’articolo precedente: la rissa in aliscafo, indagati Sal Da Vinci e Fatima Trotta

Un vassoio di dolci schiacciato da un bagaglio: è stato questo il motivo della violenta lite con gravi minacce, anche di morte, e botte, scoppiata il primo settembre dello scorso anno, il 2020, a bordo di un aliscafo che collega Procida a Napoli. Una rissa nella quale sono stati coinvolti il cantante Sal Da Vinci, la sua famiglia (moglie e figlio), la show girl Fatima Trotta, e Ciro Giacchetti, un 58enne operatore ecologico dell’isola.

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La Procura di Napoli ha notificato oggi, a tutti, un avviso di conclusione di indagini contestando i reati di rissa aggravata dai futili motivi e di interruzione di pubblico servizio (l’aliscafo partì con 23 minuti di ritardo). A Sal Da Vinci, al figlio, alla moglie e alla show girl, il sostituto procuratore Luciano D’Angelo contesta anche il reato di lesioni personali in concorso nei confronti del 58enne che, a causa di un trauma cranico-facciale venne giudicato guaribile in 15 giorni. Ma anche nei confronti del 58enne gli inquirenti ipotizzano il reato di lesioni nei confronti del cantante (colpito alla mandibola), di suo figlio (colpito al labbro) e della moglie (varie lesioni sul corpo) e della show girl (colpita agli arti inferiori). I sanitari giudicarono il cantante guaribile in 10 giorni; 7 giorni di prognosi per il figlio; 10 giorni anche per Fatima Trotta e 7 giorni di prognosi, infine, per la moglie dell’artista.

E c’è anche il reato di violenza privata aggravata dai futili motivi nei confronti del 58enne, che viene contestato a Fatima Trotta e al cantante relativamente alle minacce proferite. Il comandante dell’aliscafo, allarmato dall’accaduto, chiese l’intervento dei carabinieri. Sal Da Vinci era di ritorno da uno spettacolo al quale aveva partecipato sull’isola quando finì coinvolto nella vicenda. Successivamente pubblicò un lungo post su Instagram per spiegare la sua versione dei fatti, come fece anche l’operatore ecologico, attraverso alcuni media.

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