Intossicazione alimentare a seguito della sagra del tartufo. È accaduto nei giorni scorsi ad Bagnoli Irpino, in provincia di Avellino. Sette persone sono finite all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli con diarrea, vomito, sudorazione, brividi di freddo e forti dolori addominali dopo aver mangiato del tartufo.
La sagra del tartufo nero e della castagna si trasforma in un incubo
La Sagra del tartufo nero e della castagna è una grande festa che si tiene ogni anno nel centro storico di Bagnoli Irpino. Si svolge tradizionalmente negli ultimi due weekend di ottobre. Negli ultimi due anni, a causa della pandemia, c’era stato uno stop. Al “Nero” di Bagnoli Irpino è possibile gustare è comprare tartufi e castagne.
Doveva essere una giornata tranquilla, quella trascorsa alla 43esima edizione della sagra del tartufo a Bagnoli Irpino, e invece si è rivelata un vero e proprio incubo. La sagra del tartufo è terminata, infatti, con l’intossicazione alimentare di sei adulti e un ragazzino di tredici anni. Sette puteolani finiscono all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli dopo aver trascorso la giornata nel paesino dell’avellinese. I sette facevano parte di un gruppo di quindici persone ma, a differenza degli altri componenti, avevano mangiato prima il tradizionale “provolone impiccato” con tartufo e un panino con hamburger anch’esso condito con tartufo e formaggi locali.
La indagini mediche
In serata i primi sintomi. I protagonisti dell’evento iniziano ad accusare forti dolori addominali, diarrea e vomito. Il più anziano del gruppo è addirittura svenuto dal dolore e anche le altre sei persone hanno dovuto necessariamente recarsi all’ospedale per ricevere cure mediche il prima possibile. Tutti gli interessati hanno rifiutato il ricovero e hanno rincasato alle tre del mattino con una prognosi di quattro giorni.
La denuncia all’Asl Napoli 2 Nord
L’Asl Napoli 2 Nord già sta indagando sulla natura nociva del tartufo e l’episodio è stato segnalato alla direzione ospedaliera di Pozzuoli al servizio dell’epidemiologia.
