E’ stato tirato fuori pochi istanti fa l’uomo rimasto incastrato in un cunicolo in via Innocenzo XI. Le operazioni di salvataggio sono state accolte da un lungo applauso delle tante persone che da almeno otto ore stavano seguendo le operazioni. L’uomo si trovava a circa metà della carreggiata a una profondità di circa sei metri. Una volta estratto è stato affidato al 118.
Stavano scavando un tunnel per mettere a segno un colpo, probabilmente in una banca vicina e per il crollo di una parte di asfalto un componente di una presunta banda di ladri è rimasto incastrato. E’ accaduto a Roma dove è in corso il salvataggio dell’uomo, in un primo momento scambiato per un operaio, anche con l’apertura di un tunnel parallelo da parte dei vigili del fuoco.
Almeno altre tre persone, sospettate anche loro di appartenere alla banda, sono state sentite dai carabinieri. Alcune di loro, da quanto si apprende, avrebbero dei precedenti penali. Da alcune ore i vigili del fuoco sono al lavoro per soccorrere l’uomo caduto all’interno della voragine non ancora raggiunto ma al quale è stato fornito ossigeno e somministrata alimentazione liquida dal personale 118. L’incidente è avvenuto intorno a mezzogiorno in via Innocenzo XI, all’altezza del civico 42, nel quartiere Aurelio.
Sarebbero partiti da un negozio sfitto gli scavi del tunnel effettuati dalle quattro persone sospettate di fare parte di una banda di ladri. Parallelamente ai soccorsi di una persona, probabilmente un componente della banda, rimasta incastrata nel tunnel sono in corso indagini per capire quale fosse l’obiettivo del presunto colpo: nelle vicinanze di via Innocenzo XI ci sono infatti due banche distanti però alcune centinaia di metri. Tra le ipotesi non si esclude che la banda volesse procedere per step: ovvero scavando un po’ alla volta approfittando della città svuotata dal weekend di Ferragosto.
Sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale due dei quattro sospettati di far parte di una banda, che sarebbe stata sorpresa oggi a scavare un tunnel vicino a due banche in via Innocenzo XVI a Roma, prima che crollasse il solaio del cunicolo. I due finiti in manette sarebbero arrivati da Napoli, mentre gli altri, romani, sono stati denunciati per danneggiamento e crollo colposo. Alcuni di loro, secondo quanto emerge dalla procura di Roma, avrebbero precedenti per furto. Dopo che era scattato l’allarme perché uno di loro era rimasto incastrato nel tunnel, il resto della banda si è dato alla fuga, per poi essere ritrovati dai carabinieri e portati nella caserma Trastevere. Per diverse ore sono stati interrogati, nel tentativo di chiarire per quale motivo stessero scavano il cunicolo. Ma per il momento dalla procura non è stato ancora chiarito se il cantiere improvvisato servisse o meno per mettere a segno un furto in una delle due banche della zona.
È probabile che a fare la prima chiamata sia stato un altro membro della banda. Forse uno dei quattro fermati dai carabinieri mentre si aggiravano nella zona del colpo. All’uomo i vigili forniscono una bombola di ossigeno e alimentazione liquida. Ma lui riesce a uscire solo dopo otto ore di scavi. E finisce ricoverato. «Datemi acqua, vi prego, e una sigaretta» sono le prime parole di Andrea, 35 anni, pregiudicato per furti. Il tetto del cunicolo che stava scavando è crollato schiacciando il corpo dell’uomo. L’ipotesi è che scavassero per mettere a segno un colpo a Ferragosto. A meno di 200 metri da via Innocenzo XI ci sono due banche e una ricevitoria della Sisal. Probabilmente volevano passare per le fognature.
Ma qualcosa è andato storto. Andrea è rimasto intrappolato sotto le macerie. Due suoi complici, napoletani, che erano con lui nel tunnel sono riusciti a uscire da un tombino. Il quarto uomo, romano come Andrea e che era dentro il negozio, ha dato l’allarme. «È stato un intervento complicato per la qualità del terreno. Quel cunicolo è franato molto probabilmente per le piogge di questi ultimi giorni», spiegano i vigili del fuoco. «Mamma, mamma, lo stanno imbracando», urlava un bambino dal balcone mentre i medici preparavano la barella per Andrea. Poi l’applauso liberatorio per i salvatori.
La ricostruzione del fatto
Un colpo da film che ha rischiato di trasformarsi in tragedia quello tentato dalla presunta banda a due passi dal Vaticano. Un colpo apparentemente progettato nei minimi particolari, approfittando appunto di una Roma svuotata dalle ferie, partito da un locale sfitto da dove erano iniziati gli scavi del tunnel che, presumibilmente, li avrebbe dovuti portare al caveau di una delle due banche vicine. Alcune centinaia di metri sottoterra per mettere a segno il colpo di Ferragosto. Ma qualcosa è andato storto ed è stato un flop: nel mezzo degli scavi è venuto giù una parte di asfalto che ha bloccato uno dei ladri a circa 6-7 metri di profondità. “Aiuto, vi prego liberatemi”, il disperato appello dell’uomo ai soccorritori giunti sul posto con unità speciali per tentare di salvargli la vita. Dopo otto ore i vigili del fuoco sono riusciti a portare in superficie l’uomo tra gli applausi delle tante persone che si erano accalcate per seguire le delicate fasi del recupero. I tre complici invece sono riusciti a salvarsi dal crollo ma sono stati bloccati dai carabinieri: tutti con precedenti specifici come furto sono già stati ascoltati dai militari e ora le loro posizioni sono al vaglio.
Tutto è cominciato questa mattina quando al 112 arriva una telefonata che lancia l’allarme: alcune persone sarebbero rimaste incastrate in un cunicolo in via Innocenzo XI, una delle traverse della più conosciuta Gregorio VII, non molto distante dalla Basilica di San Pietro. I vigili del fuoco intervengono sul posto anche con l’ausilio delle forze speciali ed individuano presto il punto esatto del crollo, di fronte ad un negozio sfitto. Da sotto l’asfalto arriva la voce di una sola persona che chiede aiuto. I soccorritori si mettono al lavoro intervenendo con una ruspa per aprire un tunnel parallelo in modo da raggiungere l’uomo che però è sepolto vivo dalle macerie. Secondo le prime indagini è probabile che a fare la chiamata sia stato un altro membro della banda, forse uno dei tre fermati dai carabinieri mentre si aggirava nella zona del colpo. I complici, tutti italiani con precedenti, si erano dati alla fuga, ma sono stati bloccati dai carabinieri non lontano dal luogo del crollo. Portati nella caserma di Trastevere, sono stati interrogati per ore. Gli investigatori, infatti, stanno cercando di ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti per risalire anche alla data di inizio dei ‘lavori’. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Roma e ora si dovrà chiarire anche se la banda non fosse più numerosa e contasse anche su eventuali altri complici e basisti.