Gli spacciatori usano il linguaggio criptico nel tentativo di depistare le forze dell’ordine ma, spesso, dimenticando che le forze dell’ordine ascoltano le telefonate riesceno a ricostruire il contesto, soprattutto, in occasione di un’indagine antidroga. In un’intercettazione telefonica uno degli indagati nell’inchiesta contro i gruppi di pusher di Ercolano ha utilizzato un’allegoria culinaria. In tanti messaggi e telefonate ci sono riferimenti espliciti a piatti della tradizione ma, uno, decisamente particolare è stato intercettato il 5 agosto del 2019.
Un cliente contattava Antonio Giusti il quale, a seguito della richiesta di disponibilità di droga, invitava l’acquirente a ricontattarlo successivamente. Infatti il cliente richiamava lo spacciatore, il giorno dopo, tentando di mascherare l’acquisto di droga con un amicale pranzo: “Senti se adesso butto la pasta posso venire a mangiare? …omissis...”, quindi il pusher invitava l’uomo: “Vieni, vieni”.
La scissione del gruppo di pusher per un divorzio
Erano insieme in un’unica organizzazione poi si sono divisi in due gruppi. Questo emerge dall’indagine della Dda che ha sgominato gli Asile e i Munizzi-Scognamiglio, entrambi vendevano droga ad Ercolano.
La scissione avvenne nel dicembre del 2018 dopo la separazione dei coniugi Gaetano Asile e Luisa Vitiello, infatti, quell’evento familiare portò alla scissione. Il primo gruppo era formato da Francesca Scognamiglio e Giovanni Munizzi e l’altro capeggiato da Alessia Esposito a seguito della detenzione di Antero e Gaetano Asile. Le piazze di spaccio si trovavano in via Trentola, nella zona del Supportico Sant’Anna, in via Cozzolino e in via Cegliacolo.
Due gruppi nello stesso vicolo
Dall’inchiesta emerge la coesistenza all’interno del Vico Trentola, zona coincidente con il luogo di residenza dei capi fondatori dei di due gruppi: l’uno promosso dai fratelli Antero e Gaetano Asile, ma che al momento delle indagini vedeva alla sua direzione Esposito, l’altro diretto ed organizzato dai conviventi Francesca Scognamiglio e Giovanni Munizzi.
Il blitz contro i narcos vesuviani
Martedì i carabinieri della compagnia di Torre del Greco hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 21 persone: 14 sono in carcere e 7 ai domiciliari.
Gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di droga e di detenzione a fini di spaccio di varie tipologia. In particolare, all’esito delle indagini, sarebbe emersa l’operatività di due gruppi associati, attivi nella zona di Ercolano e territori limitrofi, l’individuazione di varie piazze di spaccio e di plurimi episodi di cessione, anche giornalieri, di droga. Nel corso delle investigazioni erano arrestate in flagranza diverse persone nonché sequestrate hashish, cocaina, crack e somme in contanti.
I nomi degli arrestati nel blitz ad Ercolano
In carcere sono finiti Antero Asile, Gaetano Asile, Colomba D’Antonio, Salvatore D’Antonio, Vincenzo Esposito, Antonio Giusti, Biagio Munizzi, Giovanni Munizzi, Biagio Munizzi, Giannio Vitiello, Angelina Palmieri, Luisa Vitiello, Salvatore Vitiello, Giacomo Borelli.
Disposti gli arresti domiciliari Marianna Scognamiglio, Francesca Scognamiglio, Vincenzo D’Antonio, Consiglia Di Dato, Alessia Esposito, Giuseppina Loffredo, Filomena Di Pietro.