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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Sequestrati 19mila botti illegali nell’Avellinese: un arresto e una denuncia

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Nel periodo delle festività natalizie la Guardia di Finanza ha intensificato i servizi rivolti al contrasto della vendita di artifici pirotecnici illegali e delle modalità di detenzione per la salvaguardia dell’incolumità pubblica.
In tale contesto, nei giorni scorsi, i dipendenti Nucleo Pef e Gruppo Avellino hanno eseguite due distinte operazioni di servizio a Prata P.U. (AV) e Atripalda (AV).

Nel primo caso, i finanzieri del Nucleo Pef hanno rinvenuto in un casolare dismesso un soggetto intento a fabbricare illegalmente artifizi pirotecnici. La merce, pari a 1.000 pezzi, di fattura artigianale, era priva di qualsiasi etichettatura, con un totale di massa attiva esplodente di circa 34 Kg. Il responsabile, un cittadino italiano di 54 anni, è stato arrestato in flagranza di reato, mentre gli artifizi pirotecnici sono stati sequestrati per la successiva distruzione. Per la natura altamente pericolosa del materiale esplosivo, detenuto e lavorato privo di qualsivoglia cautela di sicurezza, hanno chiesto l’ausilio del Nucleo Artificieri della Questura di Napoli.

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Nella seconda operazione di servizio, i finanzieri di Avellino hanno eseguito un controllo in un’attività commerciale. Al suo interno hanno rinvenuto circa 18.000 artifizi pirotecnici, pronti per la vendita, esposti senza rispettare le norme di sicurezza previste.
In particolare, i prodotti pirotecnici erano stoccati su scaffali in modo non conforme. Ma non solo, erano anche privi delle protezioni che garantivano le minimali condizioni di sicurezza per l’innesco fortuito della miccia di accensione. Ed erano infine posti in vendita sugli stessi scaffali dove era collocato materiale infiammabile, tipo alcool etilico.

All’esito delle attività il materiale pirotecnico, di categoria “F1” ed “F2” gruppo “D” ed “E” di libera vendita, quali: fontane, magnum, raudi, gazza cantante, candele magiche e bengala, per un peso complessivo di oltre 150 Kg ed un contenuto di esplosivo netto (NEC) di circa 33 Kg, venivano sottoposti a sequestro e affidati in giudiziale custodia ad un deposito autorizzato, mentre il titolare del negozio veniva segnalato alle Autorità competenti, per violazione agli art. 47 del T.U. delle Leggi di

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