Stamattina Giorgia Meloni ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine anno nella quale la Presidente del Consiglio ha toccato vari temi tra cui il Reddito di Cittadinanza e i voucher. “Mi fido dei miei alleati di Governo, aldilà dei dibattiti della maggioranza, abbiamo approvato una Legge di Bilancio non facile. Abbiamo fatto una Manovra politica scritta in tempi rapidi nella quale riusciamo ad investire sul caro bollette con oltre 20 miliardi. Siamo in una situazione di grande emergenza in cui i provvedimenti energetici ci costano 5 miliardi di euro. Questa Finanziaria abbiamo scelto di spostare le risorse sui giovani e sulla nuova occupazione e sulle imprese. Abbiamo preso le risorse dalle indicizzazione delle pensioni più alte”.
REDDITO DI CITTADINANZA E VOUCHER, LA DICHIARAZIONE DELLA PRESIDENTE MELONI
“Bisogna creare le condizioni per migliorare la qualità del lavoro sia materia della crescita economica, bisogna mettere le persone in condizioni di assumere. Bisogna favorire chi crea ricchezza e lavoro. La povertà non si combatte con decreti, noi togliamo cavilli e vincoli dando segnali sulla tassazione. Abbiamo previsto la decontribuzione per chi assume a tempo indeterminato. Meglio normare il lavoro stagionale che farlo fare in nero, diversificando le tipologie contrattuali e facendo i controlli. Sulla vicenda dei voucher, oggi è più facile gestirla con l’informatizzazione. Ci siamo preso 7 mesi per i percettori di reddito, che smetterà di funzionare nel 2023. Vogliamo affrontare la sfida di trovare un posto di lavoro per chi può farlo. In passato non abbiamo speso 7 miliardi del fondo europeo per la formazione. Quando ci si reca in un centro dell’impiego il soggetto può indicarmi chi cerca lavoro e chi forma per il lavoro che abbiano un rimborso spese. Tutti vorremmo trovare il lavoro dei nostri sogni, se non si accetta un lavoro dignitoso e preferisco stare a casa ma non mi faccio mantenere da chi paga le tasse“, dichiara Meloni.
Per i lavoratori occupabili il reddito di cittadinanza sarà corrisposto nel 2023 per 7 mesi. Gli altri (nuclei con minori, anziani o disabili) continueranno a riceverlo fino a fine anno in attesa di una riforma complessiva. La maggioranza vuole far saltare il principio dell’offerta congrua ma forse dovrà ritoccare ancora la misura per garantire la stretta. Sale da 6mila a 8mila euro la detassazione per chi assume percettori di reddito. Per chi è in povertà assoluta viene istituito il reddito alimentare.
QUESTIONE COVID
“In Italia l’incidente di covid era in calo, dopodiché, c’è una nuova situazione determina in Cina. Ci siamo mossi immediatamente disponendo il tampone per chi arriva, si rischia la mancata efficacia perché deve essere una misura europea. Auspichiamo che l’Unione Europea voglia operare in questo senso. In Lombardia è stato già sequenziato il virus di chi veniva dalla Cina perchè abbiamo bisogno di capire se è qualcosa di già visto oppure no. La soluzione sono i controlli come tamponi e mascherine, il modello delle privazioni di libertà non mi è sembrato efficace. Lavoriamo sulla responsabilità dei cittadini e non sulla coercizione. Oggi la situazione è sotto controllo.”
