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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Sito Agrimonda a Mariglianella, l’allarme: “Si intervenga o sarà disastro ambientale”

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L‘allarme arriva dall’Isde Campania e dalla consigliera regionale Maria Muscarà dopo l’audizione, in Commissione Ambiente, sull’emergenza e la messa in sicurezza del sito Agrimonda di Mariglianella: persiste uno stato di pericolo sull’area, c’è un rischio di inquinamento delle falde acquifere e l’Arpac dovrebbe allargare il perimetro delle indagini.

«I cittadini non possono più vivere con questo pericolo per questa azienda che prese fuoco 27 anni fa – spiega sinteticamente in una nota Muscarà – la quale produceva insetticidi e pesticidi il sito è ancora lì coperto da un telone malconcio che lascia entrare acqua ed uscire odori nauseabondi, certamente nocivi per la salute. Questo sito è stato identificato come sito orfano, tale per cui il Ministero gli ha attribuito la somma di 2 milioni e mezzo di euro a seguito di adeguate progettazioni. Se è intanto compreso che non solo il sito in sé era pericoloso, ma c’è un maggiore rischio di contaminazione delle falde acquifere e attendiamo i documenti che provino adeguati approfondimenti sulle contaminazioni delle falde. L’Arpac ha ben definito quindi, nella Conferenza dei servizi, che le indagini andrebbero addirittura allargate ad un’area di 100 metri oltre il sito stesso, proprio per capire quali siano i rischi di contaminazioni. Secondo l’atlante della mortalità quella è una zona nella quale si muore di più, i cittadini hanno il diritto di sapere».

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All’audizione ha partecipato anche l’oncologo, tossicologo, Prof. Antonio Marfella del direttivo Isde- Medici per l’Ambiente. «Sono stato convocato sul seguente ordine del giorno: “Verifica dello stato d’attuazione degli interventi e del finanziamento per la bonifica dell’ ex deposito di fitofarmaci “Agrimonda” ubicato nel Comune di Mariglianella “ – spiega Marfella -. Il sito inquinato Agrimonda rappresenta un “unicum” al contrario di tutti gli altri, dove praticamente mai si è certi degli inquinanti tossici presenti senza complicatissime indagini: nel sito in oggetto, conseguente ad un rogo avvenuto nell’agosto del 1995 , sono perfettamente noti i tossici presenti e combusti, sia nelle quantità che nelle proprie caratteristiche tossicologiche. Dopo una terrificante paralisi ultradecennale finanche nella semplice rimozione dei tossici combusti lasciati in loco a percolare a partire dall’agosto del 1995 , si è giunti sia pure con estrema lentezza dapprima alla rimozione dei rifiuti combusti ed oggi alla predisposizione di un progetto operativo con fondi Pnrr per siti orfani per la definitiva bonifica e messa in sicurezza del sito».«Ora – continua il Marfella – intervenire nel 2023 su un sito di tossici combusti nel 1995 significa dovere accettare (e purtroppo le analisi sia Arpac che della Citta’ Metropolitana del 2021 lo hanno confermato) che una notevole quota dei tossici all’epoca presenti e combusti abbia percolato nel terreno e si sia distribuita nel territorio circostante seguendo i flussi almeno della falda superficiale come confermato dalle analisi eseguite nel 2021, lasciando quindi dedurre che tale situazione si estenda bel oltre i limiti geografici del sito andando a danneggiare la salute pubblica attraverso il flusso della falda superficiale». Intanto «i dati epidemiologici ormai noti della zona (Atlante di mortalità Regione Campania 2006 – 2014, febbraio 2020 ) certificano i Comuni di Marigliano e Mariglianella tra i peggiori per mortalità per tutte le cause, obbligando quindi a meglio inquadrare la situazione ambientale che vede il territorio nolano registrare da decenni i dati peggiori in termini di polveri sottili tra tutti i Comuni di Italia». Ma «ancora troppo poco sappiamo su quanto l’inquinamento di falda possa incidere nel danno complessivo alla salute pubblica». Eppure «esistono fondi già operativi a tale scopo (progetto Spes in corso) a cui possono aggiungersi i fondi oggi recuperati con il Pnrr per sapere se ha una parte determinante anche l’inquinamento delle falde nel raggiungimento dei record italiani di mortalità evitabile per la Provincia di Napoli e il nolano in particolare. Questo avrei voluto dire in questa audizione: mi è stato impedito e non ho capito il motivo”

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