Nuovi riscontri sulla vicenda del bus precipitato dal viadotto Acqualonga dell’autostrada A16, all’altezza del comune di Monteforte Irpino. Gennaro Lametta, proprietario del bus e attualmente detenuto in carcere, ha presentato una denuncia contro i meccanici a cui si rivolse per la manutenzione del bus stesso. La strage del bus di Acqualonga aveva causato la morte di 40 persone, tra cui il fratello del detenuto, che era alla guida del mezzo.
Nuove ipotesi sulla strage del bus di Acqualonga
Gennaro Lametta, condannato a 9 anni di carcere, ha presentato un file audio che riporta una conversazione con i meccanici che si occuparono della manutenzione del mezzo. Esaminando quest’ultima prova, i suoi avvocati Sergio Pisani e Angelo Argenzio hanno dichiarato di voler scavare a fondo sulla vicenda. “Dalla registrazione risulta che uno dei due meccanici dice di aver controllato se i perni della trasmissione erano stretti. Si tratta della prova del fatto che la rottura dell’impianto frenante del bus sarebbe riconducibile a un intervento eseguito dai meccanici successivamente negato davanti ai giudici” hanno spiegato i due legali.
Durante il dibattimento Lametta ha raccontato di essersi recato, dopo la tragedia, nell’officina per confrontarsi con i meccanici sulle cause dell’incidente. Ha aggiunto di aver registrato di nascosto una conversazione che attesterebbe le loro responsabilità. “Se si escludono cause esterne – scrive nella denuncia Gennaro Lametta – è unicamente un errore umano dei meccanici. Quest’ultimi per non incorrere in alcuna responsabilità personale, hanno negato di avere effettuato operazioni di controllo del serraggio dei perni. Ma furono proprio questi, in occasione del sinistro, a svitarsi facendo distaccare il giunto della trasmissione. Proprio questo distacco rese inefficaci i freni danneggiandone l’impianto idraulico” ha spiegato Lametta.
La sua denuncia vuole far si che questo aspetto, mai approfondito, venga esaminato durante i processi. Il detenuto, inoltre chiede che “ogni ulteriore accertamento anche in relazione ad eventuali profili di concorso in omicidio colposo plurimo e disastro colposo, qualora la loro omissione manutentiva venga ritenuta concausa dell’incidente”.
