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Svolta epocale sulle spiagge in Sicilia, addio a tornelli e staccionate

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Mai più staccionate o tornelli nei lidi delle spiagge siciliane. Per anni, in Sicilia, il confine tra spiaggia libera e stabilimento balneare è stato segnato non solo da file di ombrelloni e lettini, ma anche da barriere fisiche: staccionate, recinzioni e, in alcuni casi, appunto, perfino tornelli.

Strutture pensate, secondo i concessionari, per organizzare meglio i flussi e garantire sicurezza, ma che per molti cittadini rappresentano solo un ostacolo ingiustificato al diritto di godere liberamente del mare.

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Svolta epocale sulle spiagge in Sicilia, addio a tornelli e staccionate

La miccia, questa volta, è esplosa a Mondello, la storica spiaggia di Palermo, dove un tornello all’ingresso di un tratto in concessione alla società Mondello Italo Belga è diventato simbolo di una battaglia più ampia: quella per l’accesso libero e gratuito alla battigia, sancito dalla legge regionale 32 del 2020 ma spesso aggirata nei fatti.

La vicenda, rimbalzata sulle cronache nazionali, è partita dalle segnalazioni e dalle proteste organizzate dal deputato regionale Ismaele La Vardera e dal presidente di +Europa e Radicali, Matteo Hallissey. I due hanno denunciato pubblicamente la presenza di barriere fisiche che, pur non chiudendo formalmente l’accesso, lo rendevano comunque estremamente complicato o disincentivato per chi non era cliente del lido. Manifestazioni, blitz e persino ingressi “dimostrativi” oltre i tornelli hanno acceso i riflettori sul caso, spingendo finalmente la Regione ad agire.

Su richiesta dell’assessorato al Territorio e Ambiente, la Guardia di Finanza ha effettuato così controlli sull’arenile di Mondello, riscontrando diverse irregolarità: per i tornelli non esisteva alcuna autorizzazione specifica, mentre per alcune staccionate erano state rilasciate vecchie autorizzazioni, ora sotto revisione. Il nodo, spiegano gli investigatori, era poi anche capire se i varchi liberi indicati dalla società ricadessero o meno nell’area in concessione: un dettaglio tecnico capace di trasformare una barriera da legittima a illegittima.

La difesa della Mondello Italo Belga e lo stop della Regione

A difendere la propria gestione è stato l’amministratore delegato della Mondello Italo Belga, Antonio Gristina, secondo cui recinzioni e tornelli servivano “alla sicurezza e all’organizzazione del lavoro” e non impedivano a nessuno di raggiungere il mare: “I nostri tornelli non sono digitali, c’è sempre il personale, e se qualcuno deve andare sulla battigia passa”.

La risposta politica, però, è arrivata netta: l’assessore regionale Giusi Savarino ha infatti firmato una circolare con effetto immediato: stop a tornelli, staccionate e qualsiasi struttura fissa che limiti l’accesso alla battigia in tutta la Sicilia.“I cittadini devono avere sempre la possibilità di accedere al mare liberamente e gratuitamente”, ha dichiarato, “nessuna staccionata sarà più autorizzata, certi recinti sono insopportabili”.

La direttiva non si limita però solamente a vietare nuove installazioni, ma prevede anche la modifica o la revoca delle autorizzazioni già rilasciate, con la rimozione degli impianti esistenti.

“Una vittoria per tutti i siciliani”

Il provvedimento, salutato da La Vardera come “una vittoria per tutti i siciliani”, segna così una svolta: dalle proteste di Mondello a una norma che vale per tutti i 1.152 chilometri di costa dell’Isola.

Non solo: la Regione avvierà controlli capillari sulle concessioni, in collaborazione con la Guardia costiera, per prevenire abusi e garantire il rispetto della direttiva Bolkestein, che impone gare pubbliche per l’assegnazione dei tratti di demanio marittimo. Con le nuove linee guida, i lotti in concessione saranno poi limitati per garantire la concorrenza e la sostenibilità ambientale, promuovendo l’assunzione di giovani, il plastic free e le produzioni locali. Un cambio di rotta che mira insomma a rendere il mare siciliano più accessibile e, forse, a ridisegnare il rapporto tra spiagge e stabilimenti.

Il caso Mondello, nato come scontro locale su un tornello, è così diventato il detonatore di una riforma regionale. Per i balneari, è una battaglia persa; per i cittadini, una porta finalmente aperta verso il mare.

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Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.