In questi giorni, parallelamente alle polemiche inerenti lo sbarco vietato ai 49 migranti bloccati in mezzo al Mediterraneo (poi sbarcati a Malta), si è diffusa la classica polemica in salta “prima gli italiani” tanto cara al ministro Salvini. Più precisamente, gli italiani ignorati, in questo caso, sarebbero i cittadini umbri vittime del sisma di circa due anni fa. La critica nazional-popolare è stata amplificata dalla diffusione di alcune foto ad alto impatto emotivo. Una di queste ritrae il campo profughi letteralmente ricoperto di neve. Uno scatto agghiacciante che stimola l’osservatore a provare empatia con chi, in quella situazione strema, è costretto a viverci quotidianamente. Il problema è che è una fotografia fake. O meglio, è un fake se la si associa ad un campo profughi italiano. La fotografia, infatti, ritrae si un campo profughi che, però, si trova in Siria. Emblematico che la polemica sovranista e salviniana sia pompata da una foto che ritrae un campo siriano, non credete?
“Ai terremotati in Umbria chi ci pensa?”, ma in foto c’è un campo profughi siriano
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In foto, un campo profughi siriano, sommerso dalla neve e dal ghiaccio
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