E’ indicato come un ‘pezzo da novanta’ del gruppo. Raffaele Paone, ras della Vanella Grassi, ha deciso di passare dalla parte dello Stato. Un colonnello, cugino nonchè fedelissimo di Vincenzo Grimaldi ‘Bombolone’ a capo della fazione di San Pietro a Patierno di quel mostro a tre teste che è da tempo la Vanella Grassi. E’ questa l’ultima, clamorosa, notizia emersa negli ambienti giudiziari, notizia anticipata da Internapol.it (leggi qui l’articolo). Paone, conosciuto negli ambienti criminali, con l’appellativo di Rafaniello, non è infatti un affiliato comune ma una personalità di assoluto spessore criminale che per un periodo ha retto anche le sorti della costola di San Pietro a Patierno. Uno molto addentrato che, secondo gli investigatori, sa molte cose e che potrebbe aiutare gli inquirenti a svelare le nuove dinamiche di un gruppo capace nel tempo, nonostante gli arresti e i sequestri, di cambiare sempre pelle, trasformandosi, modificando le sue priorità. La notizia, già nell’aria da giorni, confermata nel corso dell’ultima udienza del processo dove Paone è imputato. L’ultimo arresto di Paone risale allo scorso dicembre (leggi qui l’articolo). In quell’occasione ad entrare in azione erano stati gli uomini del commissariato di Secondigliano (guidato dal vice questore aggiunto Raffaele Esposito e coordinati sul campo dall’ispettore Luca Boccia a capo della squadra investigativa) insieme a quelli della squadra mobile (dirigente Alfredo Fabbrocini).
ERANO L’INCUBO DEI COMMERCIANTI
Gli agenti in quell’occasione diedero esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di Rafaniello e Francesco Lomasto: i due erano ritenuti gravemente indiziati di estorsione aggravata dal metodo mafioso (ad uno degli indagati è stato contestato anche il reato di evasione). A ‘raccontare’ la caratura di Paone e il suo ruolo apicale nel clan anche gli episodi contestatigli presenti nell’ordinanza di custodia cautelare che tre anni fa inferse un duro colpo al clan divenuto nel tempo ‘un mostro a tre teste’. Paone, secondo la ricostruzione dei magistrati, era ‘parte attiva’ nel settore delle estorsioni con tre episodi in particolare contestati al ras. Una richiesta ad una tabaccheria di San Pietro a Patierno con le minacce ai titolari di consegnargli 500 euro per ‘evitare’ la chiusura della propria attività, il racket imposto ad una ditta di costruzioni e infine quella presso una rivendita di bibite al dettaglio. L’operazione di quest’oggi rappresenta la diretta conseguenza delle azioni messe in campo dai ‘fantasmi’ (gli uomini della squadra investigativa ed operativa di Secondigliano) che, sempre sul fronte delle estorsioni, aveva portato nel settembre scorso all’arresto di Paolo Esposito figlio di Vincenzo ‘o Porsche e di Pasquale Mazzucchiello.


