Avrebbero indicato al gruppo di fuoco la posizione della vittima prestabilita, Giuseppe Postiglione. In quell’agguato, avvenuto ai Quartieri spagnoli nel giugno del 2021, rimasero però feriti due innocenti. Nonostante le pesanti accuse a loro carico Carmine Nocerino, figlio di Maria D’Amico di Ponticelli, e Francesco Cannola, hanno rimediato un consistente sconto di pena in appello. Il primo, difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono, ha incassato 9 anni e dieci mesi mentre Cannola 10 anni e sei mesi entrambi con il riconoscimento delle attenuanti generiche dopo aver ammesso gli addebiti. Ai Quartieri Spagnoli furono colpiti due operai innocenti, il 56enne Enrico De Maio e il 62enne Vittorio Vaccaro. Il primo fu ricoverato in codice rosso in ospedale mentre il secondo venne raggiunto al braccio da un proiettile. Il restauratore e l’operaio stavano effettuando dei lavori presso uno stabile quando si trovarono sulla traiettoria dei colpi esplosi dal commando. Dunque si trattò di un errore del gruppo di fuoco perché l’obiettivo era un parente di Francesco Valentinelli. Tutto iniziò nel 17 novembre del 2017 quando Gennaro Verrano venne ucciso con 5 colpi di pistola in piazzetta Santa Teresa degli Spagnoli: a sparare fu Francesco Valentinelli, figlio di Angela Farelli. L’agguato mortale diede inizio ad una serie di ritorsioni nei confronti dei familiari del killer che non si placarono neanche dopo la condanna di Valentinelli. Agguati, stese, minacce sarebbero state richieste da Francesco Verrano, figlio detenuto di Gennaro. Checco Lecco avrebbe chiesto di vendicare il padre a Massimiliano Verrano ed ai suoi amici Carmine Nocerino e Francesco Cannola. Quest’ultimi infatti non erano i soli responsabili di quell’agguato: furono infatti arrestati anche lo stesso Verrano, un minore, Giuseppe Basile e Mario Marotta.
Triplice agguato ai Quartieri spagnoli, sconti in appello per Nocerino e Cannola
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