Una marcia in ricordo di un uomo morto in maniera assurda, ucciso da 3 ragazzini mentre svolgeva il proprio lavoro. Sabato prossimo a Piscinola, a partire dalle 10.30 Francesco Della Corte, la guardia giurata morta dopo due settimane di agonia, rivivrà nel cuore di amici, colleghi e familiari nel corso di una marcia che partirà nei pressi di piazza Tafuri. A parteciparvi saranno anzitutto i dipendenti della Security Service, la stessa società di vigilanza per la quale lavorava Della Corte e ovviamente chi gli voleva bene. Il corteo si snoderà per buona parte del quartiere Piscinola, dove i tre adolescenti C.U. K.A. e L.C risiedevano nel rione in via Vittorio Emanuele III, per poi concludersi proprio sul luogo dell’aggressione dello scorso 3 marzo quando Della Corte fu colpito per ben due volte in testa dai giovanissimi che volevano sottrargli la pistola di ordinanza. Nei scorsi giorni si sono susseguite riunioni, incontri come quelli in Prefettura con Eav e forze dell’ordine per studiare soluzioni volte a migliorare la sicurezza all’esterno delle stazioni della metropolitana, a partire proprio come quella di Piscinola teatro della tragedia di inizio mese. Il questore Antonio De Iesu, nel corso della conferenza stampa in cui si fornirono dettagli dell’individuazione dei tre adolescenti responsabili della morte del vigilante 51enne residente a Marano, parlò del progetto “Mille occhi sulla città’’, ossia dotare i vari quartieri di Napoli di un sistema di sorveglianza fitto e capillare, al fine contrastare fenomeni di violenza.
Nelle scorse ore il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli e il rappresentante delle giurate napoletane Enrico Alfieri hanno lanciato l’idea di intitolare la stazione metro di Piscinola a Francesco Della Corte. «Intitolargli la fermata di Piscinola servirà a non dimenticare quest’uomo e neanche i suoi brutali assassini» la motivazione alla base della proposta di Borrelli e Alfieri. Ma secondo il presidente dell’Associazione Nazionale Guardie Giurate Giuseppe Alviti bisogna evitare «operazioni di sciacallaggio mediatico per quanto attiene la memoria della guardia giurata assassinata Francesco Della Corte».
