Ergastolo cancellato per Gaetano Grossi. Questa la decisione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli (IV sezione) per il giovane (legato da vincoli di parentela ad esponenti dell’Alleanza di Secondigliano) imputato per l’omicidio di Salvatore Marangio ucciso
in piazza Volturno a Napoli, la notte dell’8 agosto 2020 da numerosi colpi d’arma da fuoco che ne determinavano la morte il 18 settembre 2020. Grossi risultava anche gravemente indiziato dei reati di porto d’anni e detenzione di documenti di identificazione contraffatti che sarebbero stati utilizzati, nelle immediatezze dell’evento delittuoso, per darsi alla fuga, soggiornando presso diverse strutture alberghiere del territorio nazionale.
Marangio era poi morto a un mese da quell’agguato, in ospedale, dove era stato portato in condizioni critiche dopo l’agguato. Sin dalle ore successive alla sparatoria i poliziotti avevano raccolto elementi che indicavano che l’agguato era la conseguenza di un banale litigio per motivi di viabilità. Una discussione nata perché Marangio, nonostante fosse agli arresti domiciliari, avrebbe compiuto una manovra azzardata con il suo scooter urtando contro l’auto condotta dal giovane. In primo grado Grossi aveva rimediato la pena dell’ergastolo ma in secondo grado, grazie alle argomentazioni del suo legale, l’avvocato Domenico Dello Iacono, il carcere a vita è stato cancellato con Grossi che dovrà scontare ventisei anni di carcere con esclusione dell’aggravante della premeditazione e la revoca dello isolamento diurno.

