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sabato, Aprile 20, 2024
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Vanella Grassi, mancano tre latitanti da assicurare alla giustizia

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Ciro GuidiCiro Bottiglieri Pasquale Parziale. Sono questi i re nomi che mancano all’appello. I tre ras della Vanella Grassi sfuggiti al maxi blitz di un mese fa, nominativi facente parte del ‘nuovo corso’ del clan, quello retto da un triumvirato espressione dei tre quartieri dell’area nord. All’appello mancava anche Francesco D’Ambrosio poi costituitosi il pomeriggio del blitz presso il commissariato di Scampia (guidato dal dirigente Giovanni Mandato). Ciro Guidi e Ciro Bottiglieri sarebbero diretta espressione del gruppo Grimaldi, quello di stanza a San Pietro a Patierno e diretto da Vincenzo Grimaldi ‘Bombolone’. Pochi giorni dopo si sono invece consegnati alla giustizia Emanuele Mincione e Luigi Pappagallo. è invece direttamente legato al gruppo di Vincenzo Spera ‘o nir, l’uomo a cui il boss Salvatore Petriccione aveva affidato le chiavi della ‘Nuova Vanella Grassi’. A Mincione, cognato dello stesso Spera, era affidata la piazza della Vela Celeste. Pappagallo invece in queste settimane da ‘irreperibile’, come raccontato da lui stesso, si trovava in Germania. In sede di interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere, respingendo le accuse dell Procura e spiegando di essere estraneo agli episodi contestategli visto che da anni si trova all’estero per lavoro.

Tre gruppi ‘espressione’ di tre quartieri: la ‘Nuova Vanella Grassi’

Il primo gruppo della Vanella Grassi è quello dei Grimaldi, operativi sull’area di San Pietro a Patierno e del rione Berlingieri. Si tratta degli eredi di Carmine Grimaldi ‘Bombolone’ , gruppo capeggiato dal figlio di quest’ultimo, il 32enne Vincenzo. Il secondo gruppo è quello degli Angrisano, insediati nella zona di Scampia e del Lotto G e Lotto P. Si tratta del gruppo capeggiato dal baby ras Alessio.  Ad esso si riconnettono alcuni soggetti ancora attivi nell’area di Secondigliano e costituenti un terzo blocco e facente riferimento proprio a Salvatore Petriccione, il fondatore del gruppo e Vincenzo Spera ‘o nir. Si è potuto accertare che, nel corso del tempo, i rapporti tra questi gruppi eterogenei hanno vissuto momenti di fibrillazione, Il principale – se non unico – interesse che li tiene uniti è infatti costituito dall’acquisto di ingenti quantitativi di stupefacente e la loro distribuzione attraverso il duplice sistema della vendita all’ingrosso (nei cosiddetti  ‘passaggi di mano’) e la cessione al dettaglio della droga attraverso il sistema delle piazze di spaccio.

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