Prima attirano i gabbiani lanciando del cibo in acqua, poi si tuffano in mare su di loro, cercando di colpirli, mentre a bordo della barca si sentono le risate.
Nelle immagini si vede tutta la scena: da quando gli uccelli vengono attirati, lanciando delle briciole di pane, a quando c’è il tuffo “a bomba”, preceduto dal conteggio. Quasi tutti i gabbiani sono riusciti a volare via in tempo, ma uno di loro sarebbe stato colpito in pieno e sarebbe rimasto ferito.
Gabbiani attirati col cibo e maltrattati nel Golfo di Napoli, il video diffuso da Francesco Emilio Borrelli
Gioco crudele, quello che viene mostrato in un video pubblicato sui social e rilanciato dal deputato Francesco Emilio Borrelli. Il filmato, ambientato nel golfo di Napoli, è stato girato proprio dai ragazzi a bordo, e risalirebbe allo scorso weekend.
Scrive Borrelli: “Quando i volatili hanno cominciato a beccare, i giovani hanno iniziato una breve conta per poi tuffarsi in mare, col tipico tuffo “a bomba,” impattando sui gabbiani. Quasi tutti sono riusciti a volare via, tranne uno che, come si vede nel filmato postato dagli stessi ragazzi, è rimasto ferito nello scontro e non è riuscito più a muoversi. Vigliacchi, idioti e crudeli. Abbiamo segnalato l’episodio alla Guardia Costiera chiedendo di individuare i ragazzi e di poter avere notizie sul povero gabbiano ferito. Se si divertono così, si immagini cosa possano fare in altri contesti senza contare che offrono pessimi esempi ai loro coetanei e chi è più giovane, proponendo l’immagine degli animali visti come oggetti ludici, a cui fare ciò che si vuole come se fossero oggetti senza vita, quella vita per cui questi stolti non mostrano alcun rispetto. Noi non ne abbiamo per loro”.
Scatta la denuncia dell’associazione animalista
LNDC Animal Protection sporge denuncia contro questi ragazzi, confidando che le immagini che hanno fatto circolare sui social network per vantarsi di questa “bravata” consentano di identificarli.
“È una guerra costante e a volte sembra quasi una battaglia persa, ma noi non ci arrendiamo e continuiamo a lottare per difendere chi non può farlo da solo. Ancora una volta si tratta di ragazzi giovani e la cosa è davvero avvilente e preoccupante, perché questi saranno gli adulti di domani. Purtroppo i social network rischiano di creare effetti di emulazione e soprattutto spingono alcune persone a pubblicare cose sempre più “estreme” per ottenere più like, in una rincorsa effimera al successo social che però non è mai abbastanza. Anche per questo, nella proposta di legge dell’intergruppo per i diritti animali che è ancora arenata in Parlamento, è previsto il divieto di pubblicare contenuti di questo tipo”.
E poi ancora: “I politici però si prendono il loro tempo, considerando queste delle cose di poco conto, e nel frattempo gli animali continuano a pagare con la loro vita. È necessario invece intervenire in maniera forte e chiara contro i reati di questo tipo, perché gli animali meritano rispetto e i giovani devono essere educati a portarne di più per tutte le forme di vita. Divertirsi in questo modo non è sano ed è un indice di pericolosità che non deve essere sottovalutato”, commenta Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection.