venerdì, Luglio 18, 2025
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Video hot da minorenni in cambio di soldi e regali, condannato

Si è concluso con una condanna a 11 anni e 4 mesi il lungo processo – celebrato con un rito abbreviato – contro un uomo 37enne di Palazzolo, accusato di adescamento e prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico, violenza sessuale e stalking. Il giudice dell’udienza preliminare Federica Brugnara ha aggiunto, dunque, un anno e quattro mesi rispetto alla richiesta del pm – pubblico ministero – Alessio Bernardi. Inoltre, è stata applicata anche una multa di ben 36 mila euro, una provvisionale esecutiva di 17 mila euro e vari altri divieti, tra cui quello di frequentare minorenni e i loro luoghi di ritrovo.

L’accusa di violenza sessuale su giovanissime

Il 37enne – di professione consulente del lavoro – è ai domiciliari dall’agosto 2024. Stando a quanto dichiarato dagli inquirenti, avrebbe adescato circa una dozzina di ragazzine comprese tra l’età di 13 e 16 anni attraverso i social. Stando alle ricostruzioni effettuate, infatti, pare che l’uomo fosse in possesso di ben 3 account Instagram. Tutte venivano ingannate sulla propria età e sulle condizioni familiari; successivamente, erano indotte a inviargli immagini e video sessuali espliciti, cedendo in cambio denaro e regali. Alcune le avrebbe addirittura anche incontrate, consumando con loro rapporti sessuali completi.

La denuncia di stalking da parte dell’ex moglie

Ma non è tutto: il 37enne era anche imputato di violenza sessuale e atti persecutori nei confronti dell’ex moglie, con casi di revenge porn durante le pratiche di divorzio. Le indagini dei carabinieri, del resto, hanno preso avvio proprio a partire dalla denuncia della donna. Analizzando i dispositivi elettronici dell’uomo, infatti, sarebbero emersi diverse foto e video che lo collegherebbero agli abusi sessuali. Le giovani vittime avrebbero ammesso di aver condiviso file con lui e di aver avuto rapporti sessuali a pagamento.

L’uomo, attraverso il suo legale, aveva chiesto l’assoluzione da tutte le accuse, definendosi innocente. Tuttavia il giudice, di fronte a queste ammissioni di colpa, non ha dato credito alla sua versione.