Era indicato come uno dei componenti del gruppo dedito a tassi usurari vertiginosi disarticolato qualche giorno fa dai carabinieri. E invece la permanenza in carcere per il 31enne Mirko Davide è durata pochissimo: merito del suo legale, l’avvocato Antonio Rizzo, che ha convinto con le sue argomentazioni il tribunale del Riesame che ha così concesso all’uomo i domiciliari.
I carabinieri, coordinati dalla Procura di Napoli, avevano eseguito infatti 15 arresti emessi dal giudice nei confronti di una banda di usurai che applicava tassi di interesse esorbitanti alle sue vittime, tra cui figurano un medico e un dipendente del ministero per i beni e le attività culturali. “Ti spezzo a terra… puoi anche avere il morto in casa”.
Venivano convocate, anche in una palestra di pugilato, e minacciate, anche con armi e mazze da baseball, le vittime di usura insolventi, quando le rate pattuite per la restituzione del debito non arrivavano. Le indagini sono partite dopo la denuncia presentata da due fratelli, principali vittime della banda, tartassati in ogni modo possibile, anche facendo riferimento a una presunta contiguità con il clan Contini.
Usura con la protezione del clan Contini, 15 arresti nel blitz