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Condono, In piazza per la legalità

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ROMA – Legambiente, no al condono Continuano le proteste contro il provvedimento del governo e la raccolta firme. Finora sono cinquemila, ma la cifra è destinata a crescere. Hanno aderito, tra gli altri, Bassolino, Vigna, Costanzo e il forzista Paolo Russo . Sono le bandiere gialle col cigno le prime a scendere in piazza contro il condono, in un sit-in davanti a Palazzo Chigi convocato insieme all’associazione Libera. Un sit-in che si è subito trasformato in blitz quando gli attivisti hanno montato una casetta prefabbricata per ricordare l’invadenza dell’abusivismo, accompagnandola da un cartello che recitava

Legambiente, no al condono
“Condonate anche questa!”.

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Il dissenso alla sanatoria continua a ruotare attorno ai concetti di legalità e protezione del territorio e il presidente di Legambiente, Ermete Realacci, non manca di sottolinearlo: «Si tratta di un attacco alla legalità, l’abusivismo si nutre di condoni annunciati e vive nella certezza dell’impunità. Per questo – prosegue Realacci – bisogna raggiungere anche quei soggetti non coinvolti direttamente nelle battaglie ambientaliste».

Una strategia che comincia a mietere i primi successi con la petizione contro il condono, anch’essa promossa da Legambiente e Libera. Tra le firme illustri figurano Antonio Bassolino, presidente della Regione Campania, e Massimo Scalia, del Movimento ecologista. Ma anche personaggi del calibro di Pier Luigi Vigna, procuratore nazionale antimafia, Maurizio Costanzo e il forzista Paolo Russo. Altre 5.000 firme sono state raccolte finora, ma la cifra è destinata a crescere, vista l’impennata nelle adesioni.

Tra gli esponenti politici, Rutelli e Bordon hanno raggiunto il luogo del sit-in per esprimere il loro appoggio. Anche il capogruppo dei Ds in commissione Ambiente, Fabrizio Vigni, ha espresso ottimismo per la forte reazione della società civile: «Di fronte a questo delitto contro la legalità, l’Italia onesta si sta sollevando. Le proteste dei cittadini saranno poi affiancate da una battaglia parlamentare e dall’iniziativa delle Regioni di ricorrere alla Corte costituzionale sulla legittimità di un eventuale condono.

Il pubblico di via del Corso non ha mancato di dimostrare appoggio all’iniziativa di protesta: «Il problema di fare cassa non si risolve rovinando l’Italia» incalza un passante, mentre un altro aggiunge: «Dicono che il condono si limita a piccole cose ma se poi si condonassero schifezze e palazzoni sarebbe un disastro». Il prossimo appuntamento di Legambiente è fissato per venerdì prossimo, alle ore 12, in tutti i capoluoghi di provincia. «Abbiamo deciso – spiega Francesco Ferrante, direttore generale dell’associazione – di manifestare di fronte alle prefetture, in quanto delegazioni del governo, per fargli presente che c’è un gran numero di persone contrarie al condono».




16 settembre 2003

Sciuscià Di Domenico


da Legambiente

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