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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Marano. Elezioni, scontro tra i tre candidati

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Ancora schermaglie elettorali tra i tre candidati alla carica di sindaco. Ieri il primo scontro a viso aperto tra Mauro Bertini, Angelo Liccardo e Michele Palladino, consumatosi negli studi napoletani della Rai. Un round che ha visto i tre pretendenti esporre le proprie linee programmatiche, ma anche rinfacciarsi accuse e responsabilità sulle passate gestioni amministrative. Tanti gli argomenti toccati dai tre candidati in campo: dal welfare al piano urbanistico; dalla situazione delle finanze del Comune alle problematiche relative alla raccolta differenziata e al nuovo piano urbanistico. “In questo anno di commissariamento dell’Ente – ha esordito Bertini – si sono spente tutte le antenne rivolte alle politiche sociali. E’ venuta meno ogni forma di politica di sostegno verso le famiglie in difficoltà. Il commissario prefettizio ha tentato di preservare i conti pubblici, ma alla fine a pagare dazio, attraverso l’aumento dei tributi e dell’addizionale Irpef, sono stati i cittadini di Marano. Il dissesto finanziario tuttavia è ancora alle porte”. Poi la stoccata agli altri due competitor: “E’ opportuno che il Comune sia gestito da gente esperta e non da apprendisti sindaco. Sarò accanto alle persone in difficoltà: preferisco far attendere un fornitore, un ente piuttosto che negare o tagliare un servizio ai cittadini. Sotto la mia guida la cassa dell’ente era florida. Dopo di noi – ha aggiunto l’ex sindaco – soltanto un lungo elenco di disastri”. Dal canto loro, invece, Liccardo e Palladino hanno puntato l’indice contro l’ingente partita di debiti originata dalle vecchie amministrazioni. “La condizione di pre-dissesto parte da lontano – ha evidenziato Liccardo – ha origine negli anni Ottanta ma è proseguita anche negli anni Novanta, quando furono accesi mutui per poter finanziare opere pubbliche o furono contratti debiti, come quelli per le forniture idriche mai onorate. Scelte amministrative non più riproponibili, poiché a pagarne le spese non potranno essere ancora le future generazioni. Il tempo della finanza creativa è terminato – ha proseguito l’esponente del centrodestra – Il nostro obiettivo è quello di intercettare, in particolar modo, finanziamenti sovracomunali”. Sulla stessa lunghezza d’onda di Liccardo anche Palladino, che ha poi spostato l’accento sul capitolo esternalizzazioni e sulla questione dei fitti passivi: “La scelta di esternalizzare alcuni servizi si è rivelata fallimentare – ha sottolineato il candidato dell’Idv – dobbiamo riportare tutto in house e per farlo dovremo formare e motivare il personale comunale. Dobbiamo riconoscere al commissario prefettizio Tramonti il merito di aver dato un taglio alla politica dei fitti passivi. Abbiamo un enorme patrimonio immobiliare da sfruttare, ma per anni ci siamo permessi il lusso di far arricchire i privati. Si tratta di pratiche amministrative avviate da Bertini e che condanniamo con forza”. Tutti più o meno concordi infine, anche se con sfumature diverse, sulla necessità di non dare il la a nuove e indiscriminate colate di cemento. Il leit motiv, dopo anni di disastri sul fronte dell’abusivismo edilizio, sembra essere qualità e non quantità.

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