Agente si toglie la vita con un colpo di pistola, tragedia nel carcere dell’Ucciardone. Un altro tragico evento avvenuto in Sicilia, un ennesimo agente di polizia penitenziaria si è suicidato la vita all’interno della garitta sul muro di cinta.
“Non si conoscono le circostanze che hanno portato a questo gesto estremo, ma conosciamo benissimo noi del SARAP il sindacato della prima linea, che cosa significa stare due ore all’interno di una garitta o sul muro di cinta quando le temperature sono intorno ai 40 gradi. Ti senti abbandonato a te stesso e non hai alcun conforto o confort che ti possa alleviare il tuo sconforto a svolgendo un servizio che ti sminuisce in un era dove quella Pistoia M12 che porti in spalla, nemmeno la puoi usare per non incorrere in un processo penale dalla quale non ne esci più”, denuncia Roberto Mattarochia.
“Oggi come sindacato che ben conosce i problemi che quotidianamente vive la prima linea, non possiamo che rafforzare il nostro pensiero che abbiamo sempre esposto in altre sedi che è quello di sostituire il servizio di sentinella sul muro di cinta, con quello di ronda esterna con automontata predisponendo il servizio almeno in due poliziotti. Sappiamo benissimo che in questo momento tutte le parole del mondo non possono colmare il dolore che provano i famigliari del collega, ma come SARAP, ci teniamo a far arrivare il nostro abbraccio più forte per far sapere che siamo molto vicino alla famiglia.
Condoglianze”, scrive il segretario generale.
