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venerdì, Marzo 29, 2024
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Agguato contro la famiglia Capodanno, il clan Mazzarella sparò ad un bambino di 2 anni

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In data odierna, a Napoli, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia, personale della Polizia di Stato ha eseguito  un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, nei confronti di 17 soggetti – dei quali 14[1 in carcere e 3 agli arresti domiciliari – ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, estorsione, lesione personale, minaccia, violenza privata, danneggiamento, detenzione e porto illegale di arma, con l’aggravante prevista dall’art.416 bis 1.

Le indagini, che sono state svolte dalla Squadra Mobile tra il 2013 ed il 2015, corroborate dalle attività tecniche e dal contributo dichiarativo dei collaboratori di giustizia, hanno documentato le responsabilità di capi, promotori e sodali dell’associazione camorristica “Mazzarella”, operante prevalentemente nell’area orientale di Napoli, quartiere di S. Giovanni a Teduccio, che, nonostante le sentenze di condanna emesse nei confronti delle figure apicali e i numerosi arresti in flagranza subiti, è stata in grado di riorganizzarsi e di compiere azioni violente per affermare la supremazia territoriale, in particolare a discapito dello storico clan rivale dei “Rinaldi.

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Le indagini hanno, altresì, consentito di ricostruire il contesto criminale in cui sono maturati i seguenti fatti delittuosi, individuandone i mandanti e gli autori materiali:

Tentato omicidio nei confronti dei componenti della famiglia Capodanno, avvenuto a Napoli il 3 febbraio 2015. Nello specifico due degli odierni indagati esplosero numerosi colpi d’arma da fuoco nei confronti delle vittime che si trovavamo all’interno di un negozio di loro proprietà. Tra gli astanti, scampati miracolosamente all’agguato, vi era un bambino di due anni. Il tentato omicidio si colloca nell’ambito di una lite, per motivi passionali, tra la famiglia Capodanno e alcuni dei destinatari del citato provvedimento restrittivo.

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