È distrutto dal dolore Marcello Carbonaro, il papà di Martina, la 14enne di Afragola uccisa dalle ex fidanzato che non accettava la fine della relazione. “Mi disse: ‘Io adesso vado a casa perché mi ha chiamato mia madre. Vado a farmi una doccia’. – le sue parole ai microfoni di InterNapoli.it -. Quando lo ha detto, ho pensato: ‘Ma si è buttato la zappa sui piedi da solo?’, come se volesse togliersi i panni sporchi del delitto. Ho detto: ‘Ale, dove sta ora mia figlia? È impossibile che stia con qualcun altro’. È stato un omicidio premeditato, l’ha seguita. Mia figlia gli voleva bene, e anche lui voleva bene a lei. Non credevo si potesse arrivare a questo”.
Mia moglie mi disse: ‘È stato lui a uccidere nostra figlia’
“Perché mi ha fatto questo, perché? – continua Marcello Carbonaro -. Lui mi disse che doveva andare a casa a farsi una doccia perché aveva il piatto a tavola e la madre lo stava aspettando. Da lì ho capito che aveva ucciso mia figlia. Mia moglie mi ha detto: ‘Alessio ha ucciso nostra figlia’. È stato solo lui, è impossibile sia stato qualcun altro, perché lei stava sempre con lui. Addirittura è stato con me in macchina a cercare Martina, girando da Afragola a Casoria. Anche il padre è venuto con me a fare le ricerche. E non capisco perché abbiano fatto questo, questa famiglia… perché l’ha fatto? Se sapevano quello che aveva fatto il figlio, perché sono venuti con me a cercarla?”
“Deve avere la sedia elettrica”
“Mi hanno tradito. Come si fa? Aveva solo 14 anni. Lui ha mangiato nel mio stesso piatto, l’ho fatto dormire a casa mia. A volte chiedevo a mia moglie: ‘Ma Martina dov’è?’ La risposta era che, dopo aver mangiato, era andata nella sua stanzetta. Quando tornava da scuola, andava in camera, faceva video su TikTok, poi magari verso le 17 scendeva, ma per le 21 tornava” continua il genitore, che conclude: “Se ero a conoscenza di violenza? No. Lui mi diceva sempre che era mia figlia a essere manesca, a mettergli le mani addosso. Fino all’ultimo ha detto che mia figlia gli metteva le mani addosso, raccontando che quel giorno lei l’aveva cacciato, dicendogli: ‘Vattene, non ti voglio vedere più. Neanche i miei genitori ti vogliono vedere. Vattene via.’ Invece non era così, perché in quei momenti stava con lei. Lui è un assassino. Deve avere l’ergastolo. La sedia elettrica“.